SPOT HOME GALLERY inaugura la prima mostra personale a Napoli di Michael Ackerman
La prima mostra personale dedicata al fotografo americano Michael Ackerman a Napoli, “Homecoming – New York • Varanasi • Napoli”, contiene, già nel titolo, il senso del percorso visivo delineato dalla gallerista Cristina Ferraiuolo.
Nella parte dedicata a New York, accanto ad alcune immagini iconiche degli anni ’90, sono esposte le opere più recenti realizzate dall’artista durante i suoi continui ritorni nella città dov’è cresciuto e dove si è formata la sua visione artistica.
Le sue fotografie nascono da una nostalgia di casa, dall’amore per la città e da un profondo bisogno di entrare in contatto con la sua gente.
I suoi ritratti, posati o fugaci, mettono a nudo le emozioni di un’umanità che è allo stesso tempo cupa, tenera, vulnerabile, persino dolce. Sono frutto di profonda empatia e affetto.
Immagini composte in trittici, dittici, usate in sequenza, in formati diversi, scandiscono un ritmo e una narrazione quasi cinematografici.
Sarah Moon, sua cara amica, osserva che “Ackerman non cerca mai ‘l’istante decisivo’ come altri fotografi ma cattura quel momento tra i momenti, quell’attimo in cui l’inaspettato o l’invisibile si rivela, cogliendo non ciò che vediamo, ma ciò che sentiamo”.
In un angolo della sala, due pareti allestite dall’artista con numerose prove di stampa consentono al visitatore di entrare idealmente nella sua camera oscura, nelle sue continue sperimentazioni, combinazioni di scelta e casualità.
La seconda parte della mostra è dedicata a Varanasi, altra meta fondante del percorso artistico di Michael Ackerman. Qui negli anni ’90 realizza il suo primo grande progetto “End Time City”, pubblicato nel 1999 da Robert Delpire, che lo fa emergere come una delle più interessanti e innovative voci nel panorama della fotografia contemporanea.
Dopo oltre vent’anni Ackerman decide di ritornare a fotografare nella città sacra e lavora ad una nuova edizione del suo libro cult “End Time City”, che viene pubblicato nel 2021 da Atelier EXB.
Il suo sguardo si poggia in particolare sul mondo degli animali, protagonisti assoluti di questa sezione della mostra, e ci trasporta in un paesaggio di pura emozione.
Stormi frenetici di gabbiani siberiani si lanciano in volo sul fiume Gange, un elefante sembra accennare un sorriso, una piccola scimmia cammina su un cavo elettrico che oscilla nel vuoto, un cavallo bianco fa pensare ad un fantasma avvolto in una nube granulosa.
Siamo tra il sogno e l’apparizione.
Infine Napoli.
Oltre New York, città della formazione e del continuo ritorno, Varanasi, città della sperimentazione e della presa di coscienza di un proprio sguardo, un terzo approdo familiare è Napoli, città dove Ackerman ha scelto di tornare più volte nel corso degli anni, per dedicarsi alla sua ricerca personale, ospite in questa casa che oggi è diventata Spot home gallery.
Note dell’artista
Sono abbastanza certo di aver iniziato a fotografare a 18 anni come conseguenza del mio sradicamento personale e ancestrale. La fotografia è stata un linguaggio nuovo, una voce e un modo per entrare in contatto con un’umanità spesso fragile e vulnerabile. È un’esplorazione di persone e luoghi profondamente stratificati, tormentati etrasformati. Non ho mai avuto la certezza di una casa. Sono nato in Israele, cresciuto a New York e ora vivo con mia moglie e mia figlia a Berlino. Ho sempre saputo di essere un outsider e mi sento legato ad altri outsider, ai paesaggi urbani e non, e agli animali che incarnano questo spirito. Sono guidato dal bisogno di guardare al di là della superficie e delle facciate. In un certo senso, di vedere l’invisibile.
Tornare a casa è impossibile, ma la ricerca non ha mai fine. Ci sono luoghi in cui amo stare, ai quali mi sento connesso, luoghi dove esistere e perdermi è puro piacere (New York, Varanasi, Napoli tra gli altri). Luoghi in cui mi sono sentito un po’ meno alieno.
La fotografia è un atto di riconoscimento profondo. Quando scatto una foto ho la breve illusione di appartenere. M.A.
Biografia
“Nel lavoro di Michael Ackerman, il documentario e l’autobiografia cospirano con la finzione, e tutto ciò si dissolve in allucinazione. La sua fotografia esplora il tempo e l’atemporalità, la storia personale e la storia dei luoghi, la famiglia e l’amore, con tutte le sue complessità e contraddizioni.” (Jem Cohen).
Michael Ackerman è nato a Tel Aviv nel 1967. All’età di 7 anni la sua famiglia è emigrata a New York, dove è cresciuto e ha iniziato a fotografare all’età di 18 anni. Nel 1998 ha ricevuto il prestigioso Infinity Award for Young Photographer dall’International Center of Photography di New York. Nel 1999 la pubblicazione di End Time City edito da Robert Delpire fu uno shock e la rara scoperta di un talento di grande intensità, per il suo approccio nuovo, radicale, unico. A questo libro, premiato con il Prix Nadar, è seguita la pubblicazione di Fiction nel 2001 e Half life nel 2010. Nel 2009 ha ricevuto lo SCAM Roger Pic Award per “Departure, Poland“. Nel 2021, a distanza di vent’anni, pubblica la nuova edizione di End time city, Ed. Xavier Barral, con una selezione delle sue fotografie iconiche, arricchita da molte immagini totalmente nuove, realizzate nei suoi più recenti viaggi a Varanasi nel 2018 e 2020.
Ha esposto in mostre personali e collettive in tutto il mondo. Le sue opere sono presenti nella collezione permanente del Museum of Fine Arts di Houston, del Museum of Modern Art e del Brooklyn Museum di New York, della Maison Européenne de la Photographie e della Biliothèque Nationale in Francia, oltre che in molte collezioni private.
Attualmente vive a Berlino.
L’opening della mostra si svolgerà giovedì 13 Aprile 2023 in presenza dell’artista, dalle ore 12 alle ore 20.
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno 2023 dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 20 o su appuntamento.
Contatti
Spot home gallery
via Toledo n. 66, Napoli
+39 081 9228816