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Greenbluedays, dal successo di Taranto riparte la sfida per la sostenibilità

Con 1650 registrazioni al desk, 320 giovani studenti solo nella giornata conclusiva, 26.165 presenze streaming si chiudono i lavori delle tre giornate dei Greenbluedays.

Sono i numeri della seconda edizione dei GreenBlueDays che si sono appena conclusi a Taranto, che hanno superato quelli già straordinari dello scorso anno a Napoli e che ci proiettano verso una terza edizione partenopea ancora piu ricca. Perché questo è lo stile al quale ci stanno abituando le ideatrici del progetto (le tre moschettiere- come sono state definite affettuosamente dal presidente di ADSP, Sergio Prete) vulcaniche, esplosive, concrete. La prima iniziativa sulla sostenibilità sistemica che guarda al Sud e alla Gen Z durante la quale si sono confrontati esperti, rappresentanti del mondo delle Istituzioni, dell’Università e degli studenti per fare emergere iniziative concrete per un futuro prossimo migliore. Dall’aerospazio all’agritech, dal fashion alla mobilità sostenibile, alla medicina, alla logistica. “Numerosissimi sono stati i campi d’azione della manifestazione che i relatori hanno definito inclusiva e pragmatica, folle e visionaria , concreta, da vivere in diretta sul campo perché laddove non arriva il linguaggio scientifico nella sua essenza, ci arriva l’experience, l’arte e la creatività a decodificare. L’originalità del format è tutta qui e l’ha colta bene sopratutto la delegazione tunisina di Gabès che ha chiesto alle ideatrici di realizzare un evento dedicato nei propri territori. Sono le parole di soddisfazione di Sonia Cocozza, founder dei Greenbluedays insieme a Rosi Fusillo ed Elisabetta Masucci (nella foto) che hanno concluso la tre giorni realizzata in collaborazione con l’Università degli studi di Bari – che ha ospitato i talk, in modalità agora, nella sede dell’ex caserma Rossaroll del Dipartimento Jonico – il sostegno della Regione Puglia, del Comune di Taranto, della ADSP, delle Università pugliesi, del. Cnr IRiss, del Balab, della Lega Navale, e della Marina Militare che ha ospitato, a conclusione dei lavori una visita di una delegazione di relatori e studenti sulla nave Magnaghi attraccata alla banchina del Castello Aragonese.
L’obiettivo è quello di promuovere, divulgare e di sensibilizzare, con un linguaggio accessibile e trasversale, giovani e meno giovani alla cultura della sostenibilità, intimamente connessa al territorio con tantissimi progetti tra i quali Il Verde dona a Taranto, Isola Madre, Magna Orto, e Art Experience e tanti altri progetti speciali per rendere attuale e concreto lo spirito del cambiamento sottolineato anche durante la diretta realizzata dal Castello aragonese della trasmissione RAI Geo.

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