Be.Cultour: la Basilicata sperimenta nuove forme di turismo culturale
Be.Cultour: la Basilicata sperimenta nuove forme di turismo culturale
L’Apt è partner del progetto che vede coinvolti 6 territori europei.
Si è tenuto nei giorni 4 e 5 marzo scorsi l’incontro di avvio tra i partner del progetto “Be.CULTOUR: Oltre il turismo culturale”, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma per la Ricerca e l’Innovazione Horizon2020.
Risultato primo su 86 proposte, il progetto è coordinato dal CNR IRISS di Napoli, capofila di un consorzio di 15 partner, tra cui istituti di ricerca, enti pubblici e organizzazioni private. La Basilicata, attraverso l’Agenzia di Promozione Territoriale, è protagonista del progetto, che ha l’obiettivo di definire e sperimentare percorsi di innovazione del prodotto turistico culturale in un’ottica di economia circolare.
Spiega così il progetto il direttore generale dell’agenzia, Antonio Nicoletti: «nella crisi attuale del turismo, c’è una doppia finalità che come APT stiamo perseguendo in Be.Cultour: da un lato l’intercettazione di opportunità finalizzate ad innovare il prodotto turistico-culturale regionale, la sua fruizione e la sua promozione, anche attraverso il confronto con altre realtà internazionali; dall’altro lato, la creazione di relazioni istituzionali e territoriali, che possano rappresentare anche potenziali mercati di espansione proprio in virtù della condivisione di interessi, scenari e visioni. In Basilicata, l’area pilota interessata dalle attività di progetto è il Vulture, con al centro Venosa, crocevia degli itinerari consolari dell’Appia e della Herculea. Lungo questi itinerari dipaneremo iniziative sperimentali volte alla connessione rispettivamente con Matera e l’area bradanica, da un lato, verso Potenza e la Basilicata nord-occidentale dall’altro.
Applicare i criteri dell’economia circolare al turismo significa innovare la gestione e l’innovazione del prodotto non solo per ridurre il consumo di risorse storico-ambientali legato alle attività turistiche, ma anche per migliorare la distribuzione dei benefici sui territori. È una sfida di grande stimolo in linea con le politiche di sostenibilità che l’Europa ci invita a promuovere e attuare».
Intervenendo ai lavori con un videomessaggio il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha evidenziato le sofferenze del settore turistico. «Se l’assenza di flussi ha messo in crisi la tenuta economica delle destinazioni – ha detto Bardi – non ha certamente compresso la capacità dei sistemi “virtuosi” di ripensarsi di fronte alle sfide inedite che stiamo affrontando. Il sistema turistico lucano è un sistema virtuoso – ha aggiunto Bardi – non solo per la crescita costante che ha avuto fino al diffondersi della pandemia, ma proprio per come ha saputo rispondere in questi mesi alla crisi. Il progetto Be.Cultour ci consente di costruire valide alleanze e di essere protagonisti in una dimensione europea per innovare il turismo, in modo coordinato tra regioni europee, è quindi una buona pratica da portare avanti per creare anche condizioni di sviluppo sostenibile e di occupazione soprattutto per i nostri giovani».
Il progetto, partito in queste settimane, durerà tre anni e si avvarrà di una prima fase di studio e analisi dei territori e della fattibilità di azioni innovative. Oltre all’area lucana, prevede altri cinque territori oggetto di questa sperimentazione, in Spagna, Svezia, Cipro, Serbia e nell’area transfrontaliera del nord-est della Romania e della Moldavia. Ulteriori 12 regioni e città europee si aggiungeranno alle 6 aree pilota partner del progetto, grazie ad un bando europeo che sarà aperto nelle prossime settimane.
Il tutto finalizzato a realizzare azioni innovative di fruizione culturale.