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Al via i focus sull’Italia del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli

Dopo la presentazione con l’appello affinché si faccia luce sulla tragica fine del cooperante Mario Paciolla, morto qualche mese fa in Colombia in circostanze ancora poco chiare, e le prime sessioni dedicate ai diritti “calpestati” in India, Palestina, Europa dell’est e America Latina, il focus del XII Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli si sposta sulla situazione italiana. Dal 19 al 24 novembre, rigorosamente su Internet sul sito dedicato www.cinenapolidiritti.online, gli Eventi Internazionali porteranno l’attenzione su Whirlpool, Val di Susa, Calabria, carceri, migranti e salute mentale.

LA DUE GIORNI DEDICATA AI DIRITTI NEL MONDO

Non è una scelta casuale che il primo degli eventi internazionali del Festival, il 17 novembre, sia stato dedicato alla pandemia da Coronavirus e il suo impatto sui diritti umani. In situazioni già di per sé borderline, la “compressione” dei diritti rischia di portare a conseguenze nefaste.

La relazione introduttiva del Festival è stata affidata a Gianni Tognoni, Segretario del Tribunale Permanente dei Popoli che afferisce alla Fondazione Lelio e Leslie Basso di Roma. Si sono susseguite poi testimonianze e racconti che hanno spaziato tra il rischio dei sovranismi che dilagano nell’Europa centro-orientale (con particolare attenzione a Ungheria e Polonia), alle situazioni di violenza e tensione sociale in Argentina e Cile, all’impatto del lockdown sulle donne palestinesi. Il tutto con il contributo di relatori autorevoli e di testimoni collegati in diretta dai quattro angoli del mondo.

LE QUESTIONI ITALIANE

Il Festival nei prossimi giorni aprirà invece una finestra sull’Italia e sul suo sistema di assistenza sociale, sui servizi essenziali, dalla Sanità alla Scuola, passando per il lavoro, le carceri e la salute mentale, esplorando periferie e buchi neri della nostra società dove di Diritti si parla troppo poco e la criminalità consolida il suo potere e i suoi metodi di arruolamento. Lo farà anche con il consueto appuntamento con il carcere – stavolta sarà la Casa Circondariale “P. Mandato” di Secondigliano – dove, sempre in streaming, in esclusiva per gli ospiti della struttura sarà proiettata l’anteprima-copia lavoro del regista Giovanni Meola “‘Nu juorno ‘nzieme”. In collegamento da Milano ci sarà Sergio Cusani.

Gli Eventi internazionali si chiuderanno con il tema migranti. A loro è dedicata l’ultima “due giorni” del Festival (21 e 24 novembre) con una puntata a Riace e il contributo dell’ex primo cittadino Mimmo Lucano che presentereà il suo libro di memorie (“Il fuorilegge”), e una riflessione con i promotori della nave umanitaria ResQ che in primavera solcherà le onde del Mediterraneo per “salvare vite umane” e “non girarsi dall’altra parte” davanti al grido dei naufraghi. La nave farà base a Napoli, porto aperto, e il Festival è tra i suoi promotori. A parlare ci saranno Luciano Scalettari, Gherardo Colombo, Alex Zanotelli e Corrado Mandreoli, con un contributo straordinario del giurista ASGI Gianfranco Schiavone.

Chiuderà il ciclo di eventi internazionali live la tavola rotonda (martedi 24 novembre) sul progetto Ciak Migraction della coop. Sociale Dedalus di Napoli, un progetto che “vuole demolire lo stigma che accompagna i migranti di seconda generazione, cancellando l’ignominia delle facili accuse e scoprendone il valore umano e sociale della loro presenza nel nostro Paese”.

Il Festival terminerà il 28 novembre con la premiazione dei lavori vincitori. Il calendario completo degli eventi è disponibile su cinenapolidiritti.online.

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