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Obesità, riconoscimento europeo alla Federico II

Cura dell’obesità nell’adulto. Un riconoscimento europeo al centro C.I.B.O. della Federico II

Il centro C.I.B.O., guidato dalla professoressa Annamaria Colao, ha ricevuto il riconoscimento di centro specializzato per la cura dell’obesità nell’adulto. Un accreditamento ottenuto dall’EASO – Associazione Europea per lo Studio dell’Obesità.

L’obesità rappresenta una malattia metabolica in continua crescita. Si stima, infatti, che nel mondo i pazienti obesi superino i 500 milioni.

Questi numeri ci fanno capire come l’obesità stia diventando un problema sempre più dilagante nel mondo. grave anche nel nostro Paese ed a detenere il primato è la Campania con una percentuale di obesi che arriva al 37,4% della popolazione. Importante dunque per la cura dell’obesità il riconoscimento europeo alla Federico II.

L’EASO, pertanto, ha sviluppato in tutta Europa una rete di centri specializzati per la cura della patologia in cui la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti è particolarmente elevata e aderisce a riconosciute linee guida europee e accademiche.

Il centro C.I.B.O farà parte del network clinico e di ricerca per il triennio 2019-2022. In questo periodo il centro avrà l’opportunità di contribuire a molteplici e importanti progetti anche dell’EASO stessa.

Lavorare a stretto contatto con gli altri centri specializzati nella cura dell’obesità di alto livello in Europa. Condividere le conoscenze e i risultati raggiunti. Il tutto sarà un opportunità per implementare le  competenze del centro C.I.B.O. Si darà anche visibilità alla ricerca che si sta realizzando nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.

Al Centro di ricerca, guidato da Annamaria Colao partecipano  la professoressa Silvia Savastano insieme a Giovanna Muscogiuri, Luigi Barrea, Daniela Laudisio, Giuseppe Annunziata, Ciro Salzano e Gabriella Pugliese.

“Va ricordato che la prevenzione primaria, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduce anche i costi per la sanità pubblica. Intendiamo così anche ribaltare l’approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause più che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l’esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l’impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione che purtroppo continua ad avere percentuali troppo alte di obesi e grandi obesi. La rete di centri specializzati europei oggi rappresenta dunque il miglior strumento per attivare ancor più concretamente la comunità scientifica in questo campo”, conclude Annamaria Colao.

 

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http://www.easo.org

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