Chiude il museo del giornalismo a Washington DC
Chiude il museo del giornalismo a Washington DC.
È una brutta notizia la chiusura del museo del giornalismo a Washington Dc.
Come ha scritto Federico Rampini su Repubblica (ma articoli sono apparsi anche sulla Stampa e su altri giornali e siti), il museo ha accolto 10 milioni di visitatori in 10 anni ed è diventato un punto di riferimento per la stampa internazionale, anche per quel muro del pianto che raccoglie le immagini di tutti i giornalisti assassinati nel mondo mentre tentavano di raccontare verità scomode.
Sono caduti facendo il loro lavoro (2.344 dal 1837 ma l’elenco cresce purtroppo ogni anno)”. È quanto afferma il presidente del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Gerardo Ausiello. “È significativo che nel momento di maggiore crisi dell’editoria cali il sipario su un baluardo del giornalismo al passo con lattualità, un luogo fortemente simbolico, ricco di testimonianze e memorie sacre e inviolabili. Probabilmente è tardi perché il museo chiuderà tra pochi giorni ma come Sindacato dei giornalisti della Campania vogliamo comunque tentare il possibile e abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione anche per lanciare un appello alle istituzioni e alla stampa internazionale attraverso le sue articolazioni – afferma il presidente del SUGC – Nel 2014 grazie ad una visita voluta da Alessandro Cattaneo il museo mi sembrò quasi un luogo di culto e di unione della categoria. E questo è un buon momento per dimostrarlo. Firmate la petizione per sostenere la libertà di stampa attraverso la difesa di un suo presidio fondamentale”.
FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
(fonte: newsletter SUGC)