Cultura

Chelsea Culprit, “Ask the cinders” da Solito Galleria S1

Chelsea Culprit – Ask the cinders”

A cura di Vincent Vanden Bogaard

Solito – Galleria S1

Piazza Enrico De Nicola 46, Napoli

Complesso ex Lanificio – Scala B – Piano 1

OPENING GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2024 – ore 19:00

Con il completamento del programma della prima residenza d’artista, le Gallerie Solito portano avanti la stagione espositiva del 2024 con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Ask the cinders” di Chelsea Culprit, a cura di Vincent Vanden Bogaard. Come risultato della produzione realizzata durante la sua permanenza a Napoli, Chelsea Culprit (1984 – USA) presenta per la prima volta in Italia una selezione di lavori inediti realizzati per S1, la Galleria principale del gruppo Solito, nel complesso dell’ex Lanificio di Porta Capuana.

 

Nella sua ricerca artistica, Chelsea Culprit approfondisce le narrazioni visive della storia del lavoro, la performance e l’articolazione dell’identità di genere all’interno del mondo naturale e i regni eterei dell’ascendenza e della spiritualità popolare. Raggiungendo uno stato di consapevolezza amplificata del presente, permette alle rivelazioni inaspettate di influenzare il suo lavoro.

Durante la sua residenza d’artista a Napoli, durata sei settimane, Culprit ha concentrato la sua attenzione su questi temi, immergendosi nelle tradizioni secolari della città, orientandosi in un panorama stratificato di contesti storici e dipanando il complesso intreccio di diverse culture, miti e influenze antropologiche.

Questo periodo è stato segnato da una complessa azione di raccolta di informazioni e di riconnessioni, caratterizzato da un continuo ripensamento, come in una danza ritmica, su idee e decisioni. Culprit ha colto questa opportunità per espandere i confini del suo legame con alcuni aspetti del fare come l’artigianato, il rituale e l’esplorazione. Ha abbracciato la pratica del fuoco creando carboncini da legnetti raccolti in luoghi e aree della città, come i Parchi di Capodimonte e del Vesuvio e l’Orto Botanico. Durante le sue ricerche, ha raccolto elementi per creare pigmenti naturali e colori artigianali, integrando materiali come polvere di tufo, carbonato di calcio, ossido di rame e residui di caffè. Questa tavolozza cromatica è diventata un’estensione tattile delle sue esperienze quotidiane in città. In collaborazione con la Galleria e con produttori artigianali locali, ha realizzato un’ulteriore opera per la mostra, una scultura in neon che rappresenta una creatura con le fattezze di un’arpia, che incarna la sintesi dell’ultima evoluzione artistica di Culprit.

La residenza ha previsto anche numerose visite al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli e in altri siti sacrali, come il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Sibilla Cumana e il Cristo Velato alla Cappella Sansevero, arricchendo la sua comprensione sulla stratificazione unica di storia e mitologia della città. Immergendosi nei meandri culturali che definiscono la singolare aura di Napoli, ha assorbito le influenze della storia dell’arte, dei diversi immaginari culturali e delle tradizioni spirituali, intrecciandole in un lessico coerente. Questo lessico, influenzato dall’architettura greco-romana, dai rituali, dalle danze, dalle divinità femminili e dalle credenze popolari, è stato ulteriormente arricchito dalla contemplazione del paesaggio naturale.

In “Ask the Cinders”, Culprit intende distillare questi intricati elementi di storia naturale e spirituale nel suo lavoro. Il titolo della mostra evoca molteplici interpretazioni: un riferimento letterale a miti e figure mistiche, un cenno al suo processo creativo a Napoli attraverso l’utilizzo di polveri e pigmenti, e una metafora della fede e della dispersione delle ceneri manifestata attraverso gesti coreografici. Le ceneri simboleggiano anche le tracce del Vesuvio, riecheggiando l’antico richiamo alla divinazione e alla profezia.

La mostra presenta una raccolta di opere, a carboncino e pigmento su tela grezza di varie dimensioni, nate dalla residenza di Culprit al Lanificio, un ex comparto industriale di Napoli. Questi lavori racchiudono la sua esplorazione nel DNA mitologico intrecciato al cristianesimo e i culti pagani precristiani, tracciando l’assorbimento del culto delle dee attraverso l’evoluzione dell’iconografia cristiana. (VVB)

 

Chelsea Culprit e il curatore Vincent Vanden Bogaard saranno presenti all’inaugurazione.

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