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Madeira by GIANAdesign di Viviana del Naja unisce luce forma e materia

Madeira by GIANAdesign di Viviana del Naja unisce luce forma e materia. Il progetto presentato allo studio Keller architettura

Madeira by GIANAdesign,  presentato allo studio Keller architettura, è un prodotto esperienziale ideato dall’architetta e designer Viviana del Naja. Un prototipo nato in falegnameria nella scia della tradizione della boiserie della Francia del XVII secolo. Madeira più che un prodotto è un progetto, un nuovo modo di abitare lo spazio, un concept perché si parla di innovazione nella tradizione. È un progetto rivolto a chi vuole vivere il proprio spazio attraverso l’esperienza visiva e il benessere percettivo con l’aiuto di elementi materici e naturali e senza alcun supporto tecnologico che si può inserire un po’ ovunque in casa e customizzare con il colore a propria scelta. Il progetto ha l’obiettivo di semplificazione del processo sul legno e di sperimentazione su diversi materiali come ceramica e lamiera: l’opportunità di far migrare il progetto da un materiale a un altro per condurre una ricerca sui linguaggi che si sviluppano nel rapporto uomo materia. Madeira inoltre è un prodotto etico perché nella filiera artigianale locale a km zero. Inoltre salvaguardia un mestiere antico ma da un fascino spettacolare, un pannello con continua possibilità di adattamento e quindi la possibilità di riutilizzo in diversi ambienti, realizzato in MDF, materiale proveniente da legno riciclato o grezzo. Per quanto riguarda i metodi di lavorazione nasce in falegnameria dal confronto sul progetto e sulla laccatura, sulla sua semplificazione e sul montaggio per concretizzare le idee a livello tecnico. Il processo prevede la lavorazione della forma dei pannelli e successivamente la loro laccatura da un lato e dall’altro, intervallata da tempi di attesa per asciugatura in trattamento. GIANAdesign è un progetto che nasce dall’applicazione della teoria scientifica del colore unita alla percezione visiva intesa come ricerca del benessere ed è facile immaginare che il nome derivi dalla divinità latina Giano bifronte raffigurato con due volti uno speculare all’altro la cui essenza rappresenta il cambiamento e la transizione da uno stato a un altro dell’essere, dal passato al futuro e l’abbinamento di due colori a contrasto e l’utilizzo della tecnica geometrica dell’anamorfosi comporta una dinamicità nell’attraversare l’ambiente in cui è utilizzata e stimola la partecipazione dell’utente che da passiva diventa attiva. Per comprendere appieno il valore di Madeira però occorre considerare anche la sua terza faccia, quella frontale che rappresenta il momento presente, fra il passato che non è più e il futuro che non è ancora.

Madeira è un’idea di grande visionarietà di Viviana del Naja architetta e designer napoletana che affonda le proprie ricerche nello studio dei materiali della cultura araba marocchina, i suoi pattern tipici, il rapporto soprattutto fra materia e luce e poi l’approfondimento sugli azulejos portoghesi. Viviana del Naja ha avuto la possibilità prima in Marocco di studiare le geometrie dei pieni e dei vuoti della meraviglia, un elemento tipico che filtra la luce e produce raffrescamento e poi il grande incontro con Álvaro Siza l’architetto portoghese tra i più importanti al mondo che fra altro ha realizzato la nuova piazza Municipio proprio a Napoli con cui del Naja ha approfondito l’aspetto della luce e dell’ombra in architettura e della percezione di tutto questo. Da qui la nascita di questo progetto che ha consentito anche la trasformazione dello studio di architettura di cui è fondatrice in una società.

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