Cultura

Bentornato Caravaggio. La Flagellazione a Donnaregina

NAPOLI CELEBRA IL RITORNO DELLA FLAGELLAZIONE DI CARAVAGGIO

Il Fondo Edifici di Culto, il Museo di Capodimonte e il Museo di Donnaregina della Diocesi di Napoli, mettono insieme le forze per esporre il capolavoro di Michelangelo Merisi nel centro antico partenopeo

“Caravaggio a Donnaregina, la Flagellazione di Cristo“. È stata presentata la mostra esponendo il capolavoro con un nuovo apparato didattico al Museo di Donnaregina fino al 31 maggio.

Il ministro Sangiuliano con Elio de Rosa all’inaugurazione della mostra.


Una iniziativa voluta fortemente dall’Arcivescovo Domenico Battaglia sia per il valore culturale ma anche per quello pastorale e spirituale. Infatti in occasione della Pasqua si organizzeranno visite ad hoc con le scuole, le associazioni di volontariato e non solo. Per la città tutta l’esposizione della Flagellazione sarà uno stimolo a non arrendersi alle difficoltà incontrate lungo il cammino del proprio riscatto sociale.

È un’operazione molto complessa dal punto di vista organizzativo e non solo per il trasporto e l’allestimento del quadro originariamente realizzato per essere esposto a San Domenico Maggiore.

Per l’occasione, nello spirito di sinergia e collaborazione territoriale, i visitatori possono acquistare anche un solo biglietto integrato che consente l’accesso anche al Pio Monte della Misericordia, dove, a pochi metri dal Museo di Donnaregina, è collocato l’altro capolavoro del Caravaggio, le Sette Opere di Misericordia.

Il presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto e direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt presente insieme al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, dichiara: “L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio al Museo di Donnaregina non offre solo la possibilità a tutti i napoletani di rivedere il capolavoro di Michelangelo Merisi dopo le lunghe assenze dalla città per mostre all’estero, ma consente anche un approfondimento teologico-pastorale e storico-artistico del quadro, e consolida i rapporti forti e reciproci tra le tre istituzioni coinvolte”.

Il direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina Elio de Rosa dichiara: “Il Museo di Donnaregina si conferma tra gli operatori più attivi con un’offerta culturale di prestigio. Solo lo scorso anno abbiamo realizzato le mostre di Antonello da Messina, Artemisia Gentileschi e Sandro Botticelli dopo le precedenti mostre di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Rubens, Brueghel il Vecchio, Pinturicchio e Aniello Falcone, grazie a una rete di collaborazioni sinergiche con i maggiori musei e le principali istituzioni italiane e straniere come oggi avviene grazie al Museo di Capodimonte e al Fondo Edifici di Culto”.

Il Prefetto Angelo Tortorella, Direttore del Fondo Edifici di Culto, Ministero dell’interno dichiara: “L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio, dalla valenza artistica riconosciuta a livello internazionale e dal profondo significato religioso, nonché momento di riflessione di assoluta attualità, è la risultante di una sapiente condivisione tra tre Enti. Obiettivo strategico del Ministero dell’Interno è quello di adeguatamente tutelare le opere dello Stato, ricercando anche opportunità di consona valorizzazione. La mostra allestita nel prestigioso Museo di Donnaregina con il prestito dell’opera autorizzato dal CdA presieduto da Eike Schmidt, rappresenta una ulteriore opportunità per visitatori, appassionati e viaggiatori di conoscere ed approfondire le radici che caratterizzano la storia del nostro Paese.”

La mostra e il catalogo sono a cura di Pierluigi Leone de Castris, professore ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e il coordinamento organizzativo di Elio de Rosa, direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina.

Gli interventi in catalogo sono di Eike Schmidt, presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto e Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Monsignor Adolfo Russo, Maria Cristina Terzaghi e Pierluigi Leone de Castris. La mostra è sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli, del Ministero dei Beni culturali e del Ministero degli Interni Fondo Edifici di Culto, proprietario dell’Opera.

ANALISI STORICO-ARTISTICA

La Flagellazione dipinta da Caravaggio nel 1607 per la famiglia de Franchis e per la chiesa di San Domenico Maggiore è uno dei quadri più forti, più noti e di maggior richiamo del Seicento napoletano, e si potrebbe dire italiano ed europeo, primo e folgorante approdo al Sud – insieme con le Sette opere di misericordia del vicino Pio Monte – del linguaggio di integrale naturalismo e di attento studio dei fenomeni luminosi del grande pittore lombardo. Da oltre cinquant’anni, però, l’opera ha lasciato il Centro Antico di Napoli e la chiesa di San Domenico, dov’era stata visibile per 350 anni, esaltata dalle guide della città e dai viaggiatori, ed è stata ricoverata per ragioni di sicurezza al Museo di Capodimonte, divenendone uno dei dipinti più iconici e dei motivi maggiori di attrazione e venendo prestata a numerose mostre in tutto il mondo, ultima quella di Parigi e del Louvre del 2022-23. La generosa iniziativa odierna del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno di esporre al suo rientro a Napoli dopo la mostra del Louvre non già a Capodimonte, ma al Museo di Donnaregina, segna un’importante inversione di tendenza in questa vicenda, e costituisce un coraggioso tentativo di riavvicinare quest’opera così straordinaria al territorio e alla città. Nel corso dei passati decenni e nelle tante mostre, anche napoletane, la Flagellazione è stata esposta accanto alle altre grandi opere dell’ultimo periodo di Caravaggio, a confronto con i dipinti dei maggiori caravaggeschi meridionali o a confronto con quelli d’analogo soggetto o con le copie da essa tratte, senza trascurare nemmeno i risultati, talora sorprendenti, dei restauri da essa subiti nel tempo e delle indagini diagnostiche eseguite per l’occasione. La mostra che s’intende presentare a Donnaregina intende seguire una strada diversa; quella cioè da un lato di studiare attentamente l’illuminazione e valorizzare al massimo il dipinto con la luce, consentendo al pubblico di vederlo e goderlo nel modo migliore, e dall’altro di accompagnarlo con uno studio e con apparati didattici e di comunicazione volti a illustrare il contesto di provenienza, la chiesa di San Domenico Maggiore, la cappella della famiglia de Franchis e la storia e le vicende di questa stessa ed illustre famiglia di giuristi e magistrati, divenuti proprio nei primi anni del Seicento duchi di Torre Orsaia e marchesi di Taviano. Sarà per i cittadini di Napoli e per il pubblico dei suoi visitatori l’occasione per riscoprire i legami che questa straordinaria opera d’arte ha con la città e colle grandi chiese costruite o ricostruite e riccamente decorate negli anni successivi al Concilio di Trento e a cavallo fra Cinquecento e Seicento, durante quello che è stato definito “il secolo d’oro” dell’arte napoletana.

Pierluigi Leone de Castris

 

PROGRAMMA TEOLOGICO-PASTORALE

Dopo lunghi anni di assenza, arriva al Centro Storico della Città la celebre tela della “Flagellazione” di Caravaggio, esposta al Museo di Donnaregina della Diocesi di Napoli. Per farne comprendere a pieno il significato, l’opera sarà fruibile perché tutti possano cogliere questa straordinaria opportunità e venire a vedere, a contemplare e a studiare un capolavoro di spiritualità. Tra l’altro saranno opportunamente sollecitati gli organismi ecclesiali, come parrocchie, ordini religiosi, movimenti laicali, associazioni culturali, gruppi giovanili.

Saranno programmati incontri culturali idonei a facilitare la lettura dell’opera nel contesto esistenziale di Caravaggio, che viveva anni difficili a causa della condanna comminatagli a Roma. Saranno fornite le adeguate spiegazioni bibliche capaci di illuminare il senso della pena della flagellazione inflitta al Cristo. Saranno evidenziati i contrasti di luce sapientemente utilizzati per rappresentare la drammaticità della scena raffigurata. Nella ricerca ci si avvarrà anche delle competenze della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, che offrirà il suo supporto di esperienze in un settore – quello dell’arte e della teologia – di grande interesse e in notevole sviluppo.

Saranno promosse visite speciali per le scuole del territorio, che così potranno accedere allo studio e alla contemplazione di una tra le opere più significative del nostro patrimonio culturale, per rivedersi in esso, per apprezzarlo adeguatamente, per farne una leva potente della loro formazione umana. Saranno interessate all’esposizione le diverse strutture della Diocesi, che in questi mesi sono radunate in sinodo, per esaminare criticamente il proprio cammino e per programmare le linee di un futuro pastorale più attento all’uomo e pronto a cogliere le valenze della modernità. In ipotizzabili momenti di crisi sarà opportuno che la comunità ecclesiale volga sempre lo sguardo al Cristo della “Flagellazione” per attingere la necessaria forza di guardare avanti, come Lui che non è indietreggiato di fronte ad ingiustificati patimenti e alla stessa condanna a morte.

Nel periodo antecedente alla prossima Pasqua saranno moltiplicati gli incontri culturali per consentire a tutti di fissare, nella tela di Caravaggio, quella testa di Cristo reclinata, abbandonata sulla spalla sinistra, con i suoi occhi socchiusi e le labbra serrate. Là dove tutto preannuncia pittoricamente che il momento della crocifissione si sta avvicinando. Mentre la luce bianca che illumina il corpo di Cristo, per quanto ne sottolinei le sofferenze, ne preannuncia già la futura risurrezione.

Per la città tutta l’esposizione della “Flagellazione” sarà uno stimolo a non arrendersi alle difficoltà incontrate lungo il cammino del proprio riscatto sociale, ma a proseguire con indomita decisione, anche quando questo dovesse comportare il sacrificio di se stessi, l’impegno di non arrendersi mai, neppure di fronte alle sfide più alte.

Mons. Adolfo Russo

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