Settantuno, con Nello Provenzano al teatro TRAM
Dall’1 al 3 marzo 2024 al TRAM è in scena “Settantuno”, con Nello Provenzano, regia di Riccardo Pisani, una drammaturgia collettiva con la partecipazione dei più feroci leoni da tastiera. “Settantuno” è uno spettacolo provocatorio, spregiudicato e grottesco nato da una lunga ricerca sui fascismi online dove lo spettatore viene catapultato in un mondo brutto, violento ma tristemente reale.
In scena Flaviano, un maschio bianco di quarant’anni che conduce una vita all’insegna dell’odio. Lui racconta e si racconta dal suo punto di vista ma i suoi tentativi di ostentare ragione e coerenza non fanno altro che palesarne la pochezza umana. Flaviano si nutre dell’odio e della violenza che ogni giorno attraversa il mondo e i suoi eroi, i suoi punti di riferimento sono tutti coloro che agiscono in nome degli “ideali” in cui si riflette. Ma Flaviano non è uomo d’azione, bensì uno dei tanti insospettabili che quotidianamente conduce una vita apparentemente normale e abitudinaria.
Per “Settantuno” (il riferimento, naturalmente, è da ricercarsi nella smorfia napoletana) Riccardo Pisani e Nello Provenzano hanno concentrato le proprie ricerche sul web, raccogliendo moltissimo materiale che è diventato l’ossatura stessa del testo con tematiche che spaziano dal razzismo all’omofobia, alla misoginia e a ogni forma di feroce intolleranza. Il testo stesso dello spettacolo è quasi interamente figlio dei tanti post e commenti (reali) che con la loro banalità e i loro luoghi comuni inquinano il presente.
Lo spettacolo affronta la tematica del fascismo in tutte le sue declinazioni e rispecchia la banalità del male. In scena il protagonista delinea una doppia personalità: in casa è spavaldo e aggressivo, arrivando a sfogare le proprie frustrazioni sulla madre, mentre al di fuori del suo spazio sicuro, diventa un personaggio anonimo e potenzialmente sottomesso. Flaviano incita all’odio e lo fa online (con delle proiezioni) dove è mascherato, cosa che ne rafforza l’aspetto di codardia e incita i suoi followers a farsi giustizia da soli (in stile picchiatori). Il finale è un crescendo delirante, dove in un ultimo sforzo Flaviano si fa carico di un atto estremo e ripugnante.