Io, sacerdote e preside di una scuola meridionale, plaudo alla riforma Valditara
“Io, sacerdote e preside di una scuola meridionale, plaudo alla riforma Valditara: restituisce autorevolezza agli insegnanti”.
Don Salvatore Vitiello è d.s. del Liceo Lorenzo Valla: “Dal Ministro un maggior rigore opportuno, oltre a misure ragionevoli ed equilibrate volte al recupero degli studenti”
“Il ritorno del voto di condotta alle secondarie di primo grado e il debito confermato in caso di mancata sufficienza alle scuole superiori sono una dichiarazione d’intenti da parte del ministro Valditara, che con la sua riforma mira a responsabilizzare i ragazzi ma anche a restituire autorevolezza agli insegnanti”.
Don Salvatore Vitiello è sacerdote e preside del Liceo dell’Istituto “Lorenzo Valla” di Castellammare di Stabia, territorio con “le sue naturali complessità”.
“Purtroppo, assistiamo spesso a spiacevoli episodi di indisciplina degli studenti, lo vediamo e lo sentiamo e le nostre cronache purtroppo ci tornano spesso. Un maggior rigore era opportuno; do atto al Ministro di aver voluto introdurre misure ragionevoli ed equilibrate volte al recupero degli studenti attraverso la riflessione sulle infrazioni commesse e non con logiche esclusivamente punitive”.
Secondo il dirigente scolastico, anche la parte della riforma attinente all’educazione civica merita un applauso, soprattutto per il suo approccio umanocentrico. “Le linee guida volute dal Ministro – spiega Vitiello – mettono al centro, con competenze digitali e sviluppo sostenibile, la Costituzione italiana. Così facendo, la nostra Carta diventa cardine di diritti, valori e doveri di una società permeata sulla persona, ed ecco che così la persona assume una posizione di rilievo. Si tratta di una educazione al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti, valorizzando principi come responsabilità individuale, la solidarietà e l’uguaglianza”.
“L’innovazione – conclude Vitiello – risiede nel fatto che si passa da una collegialità a una contitolarità dell’educazione civica. Ci apprestiamo ad affrontare una sfida educativa che, nell’arco delle 33 ore annuali previste per la disciplina, permetterà ai docenti di proporre attività che sviluppino educazione alla cittadinanza, al benessere psicofisico, al contrasto delle dipendenze, all’attenzione ambientale, stradale etc. Dal canto nostro, dobbiamo fare in modo che la scuola sia pronta a questa rivoluzione”.