Anatomia di un’ingiustizia: il processo “beffa” all’ex ministro Landolfi in un libro di Luca Maurelli
Anatomia di un’ingiustizia: il processo “beffa” all’ex ministro Landolfi in un libro di Luca Maurelli sul “buco nero” dei pentiti e il duello politica-magistratura
Sedici anni di attesa per una sentenza, la rinuncia alla prescrizione da parte dell’imputato,
la convergenza in difesa del politico casertano dell’Anti-Stato, il boss Augusto La Torre,
e lo Stato, il pm che ha sgominato i Casalesi, Raffaele Cantone.
Poi la beffa finale e la battaglia nel nome di Enzo Tortora
Prefazione di Alessandro Barbano. Guida Editori
“Nella vicenda di Mario Landolfi si possono riscontrare tutte le patologie del sistema giudiziario italiano, ma di cui non si parla nel dibattito pubblico…”, scrive nella prefazione il giornalista e scrittore Alessandro Barbano, autore di pubblicazioni che hanno svelato l’incesto tra magistratura e politica prima e dopo le rivelazioni di Palamara.
Al termine di un’odissea giudiziaria “surreale”, durata sedici anni, nel gennaio del 2023 l’ex ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, deve arrendersi al verdetto della Cassazione che dichiara inammissibile il suo ricorso contro la condanna a due anni inflittagli dalle Corti di merito per la corruzione di un consigliere comunale dimessosi (per l’accusa, per effetto di uno scambio politico) a un mese dalla scadenza del civico consesso di Mondragone, roccaforte elettorale dell’ex ministro. Landolfi escepulito dalle accuse di collusioni mafiose e di favoreggiamento, ma non dal reato di corruzione. Una piccola ma micidiale condannaa due anni lo relega all’auto esilio dalla vita politica, per poter proseguire la battaglia in tutte le sedi, anche europee. Un processo, quello a carico dell’ex ministro e presidente della Vigilanza Rai, parlamentare per cinque legislature, iniziato nel pieno dello scontro “berlusconiano” tra politica e magistratura, parallelamente a quello del fedelissimo di Cavaliere Nicola Cosentino, ma con uno svolgimento che diventa piano piano “carsico”.
Dal 20 dicembre è libreria “Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi” (Guida Editori, pp. 220, 18 €) del giornalista Luca Maurelli, il racconto del calvario giudiziario di un politico che fin da giovane opera nella terra dei fuochi e dei boss,dove tutto sembra dover essere, necessariamente, contaminato dalsubstrato camorristico, come le “vacche di Hegel”, che nel buio della notte “sono tutte nere”.
“Il mio processo era esploso, mediaticamente, nel 2007, poi era andato spegnendosi, come se l’evidenza pubblica fosse giustificata solo dalla proiezione esterna, schiacciato dal processo Cosentino. Stranamente il mio è andato spegnendosi sui giornali, nonostante le premesse iniziali. Anche quello è un dato da guardare con sospetto, perché può diventare pericoloso, perché quando la stampa esercita una funzione di controllo, e non di scolo delle procure, avere un processo senza stampa non è positivo. Perché possono accadere delle cose che nessuno riporta. E a me sono accadute”, spiega Landolfi nel libro del giornalista del Secolo d’Italia Luca Maurelli, autore di libri su casi giudiziari “minori” e su questioni di rilevanza sociali, dalla droga all’abuso di alcol.
Ma cos’era accaduto nel buio delle aule del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nelle interminabili udienze scaturite da un’indagine della Dda partenopea del 2007?
Di tutto e di più, secondo l’autore, soprattutto a causa di norme del processo penale bzzarre e contraddittorie sul delicatissimo frontedel “pentitismo” di comodo, che evoca periodi bui della giustizia legati al caso Tortora.
Il volume di Maurelli ripercorre le battaglie alla camorra di Landolfi sul territorio, dai tempi del Msi e di An, testimoniate sia dal boss compagno i giochi giovanili di Landolfi, lo stragista Augusto La Torre, ma anche dal giudice Raffaele Cantone che per primo aveva affrontato e smantellato i terribili clan dei Casalesi: una militanza anti-clan raccontata con atti e carte dal contenuto inequivocabile, mentre lo stesso non si può dire – sostiene l’autore – per quelle del processo: migliaia di pagine fatte di interrogatori di pentiti che cadono come birilli, fino all’ultimo, quello che tra decine di “non ricordo”, determinerà la condanna di Landolfi per un “fatterello di paese”, Mondragone, che innesca un’inchiesta e un processo che dureranno sedici anni, un “fatterello di paese”, appunto, su cui pende, però, il macigno dell’aggravante mafiosa, che cade, ma non gli consente l’assoluzione. Per infliggergli i due anni ai giudici basta infatti la testimonianza di un pentito dalla memoria intermittente, definito “preciso, puntuale e analitico” nonostante le decine di “amnesie” pronunciate nelle varie udienze. L’”anatomia” di Luca Maurelli ha l’obiettivo di riportare alla luce questo processo dimenticato, svelandone inoppugnabilmente contraddizioni ed errori e dimostrare con atti e fatti quante e quali opacità si annidino nella giustizia italiana e quanto queste rendano ormai indispensabile e indifferibile aggiornare la nozione stessa del garantismo.
L’autore
Luca Maurelli, 55 anni, è un giornalista e scrittore che lavora nel campo del giornalismo investigativo e su temi di rilevanza sociale, dalle stragi del sabato sera, alla disabilità, ai suicidi giovanili, agli effetti dei social sulle nuove generazioni. Svolge da anni attività di testimonianza nelle scuole sui temi trattati nei suoi libri. Il progetto didattico “Viaggio al centro della notte” ha ottenuto un riconoscimento ufficiale dal Quirinale. Ha lavorato per il “Roma”, “Libero Mercato”, “Reuters”, “L’Espresso”, “Panorama”, “Rai”, attualmente è caposervizio al “Secolo d’Italia”.
Tra i suoi lavori, “L’oro del Pibe” (Esi) , con Giuseppe Pedersoli, “Viaggio al centro della notte” (Guida Editori), “Io vedo il mare” (Guida Editori), “Ti serve uno bravo. Manuale d’amore per pazienti di psicologi, analisti e strizzacervelli” (Jack Edizioni), “La forza dell’amore” Guida Editori), “Bianca come il male. La cocaina, il successo, il crollo” (Jack Edizioni).