Cultura

Euploia, le opere dell’Ascensore di Monte Echia sulle tracce di Parthenope

Le curatrici dell’intervento site specific Euploia_Monte Echiacon gli artisti e le artiste delle opere realizzate e presentate alla stampa dal Sindaco Gaetano Manfredi e dall’assessore ai trasporti Edoardo Cosenza lo scorso 23 ottobre, attraversano gli spazi della stazione e raccontano il lavoro realizzato per proseguire nella valorizzazione dei luoghi legati alla fondazione del primo insediamento urbano, proprio sul promontorio di Monte Echia, risalente l’VIII sec. a. C. ad opera dei coloni greci.

Un appuntamento per chi vuole saperne di più e conoscere le opere che rivelano il valore di Monte Echia e parlano della fondazione della città di Napoli, perché è lì che è sorto il primo insediamento urbano, è lì che è stata fondata Parthenope, proprio su quella altura, per opera dei coloni greci già nel VIII sec. a. C. che cavarono la pietra locale, il tufo, e ne fecero il materiale da costruzione che ha reso caratteristica la ‘porosità’ della città con le sue cave sotterranee.

Nella stazione dell’ascensore di Monte Echia gestita dall’ANM, le opere di Antonello Scotti, Noemi Saltalamacchia, Emanuele Pacini, Silvana Sferza; l’opera sonora Oròs, composta da Louis Siciliano con testi e voce narrante di Mary Zygoury (dal 23 ottobre distribuita su tutte le piattaforme streaming di musica); l’installazione multimediale di Carla Langella e i suoi studenti di Design della Federico II; i racconti della comunità di Carmela Covino nell’app web insieme con altri contenuti utili a saperne di più dei luoghi e della loro storia (con accesso da QR code indirizzato a una sezione dedicata del portale del Comune di Napoli e di www.materia-viva.it).

“Questo è l’avvio di un’operazione di arte pubblica con funzione di rigenerazione urbana che coinvolgerà le persone che vivono e abitano quei luoghi e che richiederà una partecipazione attiva dei cittadini e di tutto il tessuto produttivo locale, con cui vorremmo generare maggiore consapevolezza e responsabilità sociale per riconoscere in Chiaia-Santa Lucia un importante distretto di arte, cultura e manifattura” dicono il Sindaco Gaetano Manfredi e l’Assessore Edoardo Cosenza.  “Si tratta di restituire valore ai luoghi che sin dai tempi della fondazione della città parlano di una cultura attenta ai materiali e alla loro lavorazione, all’operosità capace di trasformare risorse naturali in preziosi manufatti – aggiungono Maria D’Ambrosio e Giovanni Petrone, ideatori e promotori del progetto Materia Viva (www.materia-viva.it). Abbiamo ricollegato – aggiungono  – tre punti dell’itinerario che aiuta a tornare sulle tracce dell’antica Parthenope: siamo partiti proprio dalle cave di tufo di Cappella Vecchia perché con i coloni greci fondatori della città sono state la prima fabbrica di materiali da costruzione, per poi percorrere le vicine rampe e il giardino Caprioli che intercettano l’area della necropoli i cui resti sono stati trovati in Via Nicotera (e danno evidenza archeologica dell’esistenza di Parthenope), e salire su all’acropoli del Monte Echia/Pizzofalcone connessa allo scoglio di Megaride e a tutto il Chiatamone (che è l’originario fronte a mare con le sue cavità naturali). Ora, con l’intervento supportato dal Comune di Napoli partiamo dalla cavità più recente, da quella realizzata per l’ascensore di Monte Echia, e la trasformiamo in un ‘portale’ attraverso il quale fare esperienza del senso sacro di questi luoghi e dell’eredità lasciata dalla cultura classica e che appartiene al nostro attuale modo di essere, vivere, pensare. Lo facciamo lasciando in questa cavità altre tracce: le opere degli artisti che parlano alla memoria viva della città, al suo rapporto fondante con le profondità, al suo culto per i morti, alla sua mescolanza tra luce e oscurità, al suo legame originario con il canto, che fu della sirena alata Parthenope narrata nell’Odissea e la cui morte è simbolo stesso della nascita e rinascita continua della città”.

“Le opere che vediamo realizzate nella stazione ci sembrano un ulteriore contributo alla valorizzazione storica, archeologica e paesaggistica del percorso Euploia e contiamo si possano estendere al resto dell’area urbana interessata, attraverso un necessario e condiviso progetto di riqualificazione territoriale” dicono Rosalia D’Apice e Stefano Iavarone, i funzionari responsabili per la Soprintendenza di Napoli. “Vedo per la sede della sezione sussidiaria dell’Archivio di Stato di Napoli collocata sul Monte Echia – dice la direttrice Candida Carrino – un dialogo con tutto il resto della rinascita di questi luoghi”.

“L’attenzione che rivolgiamo a progetti come questo – dicono il Direttore del Dipartimento di Architettura, Michelangelo Russo, e la prof. Carla Langella con i proff. Ferruccio Izzo e Alberto Calderoni al lavoro con i loro studenti e l’artista Selini Demetriouper realizzare plastici di diverse dimensioni dei luoghi di interesse – è legata alle opportunità che queste collaborazioni aprono alla nostra ricerca e alla formazione dei futuri architetti e designer, capaci di intersecare la progettazione e di incorporarne la dimensione culturale, materiale, urbana e territoriale”.

“La collaborazione del Liceo d’Arte Palizzi attivata già con le diverse iniziative realizzate con il percorso Euploia e ora per le opere di Antonello Scotti, l’opera sonora di Mary Zygouri e Louis Siciliano  e la lettura pubblica – dicono il dirigente Valter Luca de Bartolomeis, e le prof. Chiara Mallozzi  e Claudia Consiglio – è il gesto di una Scuola che si fa attiva nella sua funzione sociale, civica e culturale e che trova proprio nelle arti e nelle pratiche artigiane un tracciato concreto che dal passato ci proietta nei mestieri necessari alla contemporaneità e fa dell’edificio scolastico un punto da riconnettere al tessuto culturale e produttivo della città”.

“Felici di accogliere in una stazione così simbolicamente importante le opere di un intervento che va oltre la stazione e dialoga con il territorio e la sua storia” dice Maria Corbi, responsabile del patrimonio artistico dell’Azienda Napoletana Mobilità che gestisce la stazione Monte Echia.

Le opere sono pensate per accompagnare al ‘viaggio’ nella stazione dell’ascensore per vivere il senso dei luoghi e l’insieme del percorso urbano Euploia. I contenuti web sono uno spazio sempre in aggiornamento di contenuti di approfondimento integrato con quanto ‘accade’ nel percorso di accesso all’ascensore e alla terrazza panoramica e agorà di Monte Echia, nonché come invito e ‘ragione’ per proseguire la passeggiata secondo gli itinerari tracciati dal percorso. A partire dalla mappa dei luoghi e fino ai racconti prodotti dalle memorie e le testimonianze raccolte, gli scritti e gli approfondimenti, i materiali di archivio, la documentazione video e fotografica della necropoli di Via Nicotera, e altro, saranno tutti contenuti che potranno estendere nel tempo le collaborazioni e le interazioni del progetto, rispondendo ad una logica di rigenerazione sociale e urbana che necessita di tempi più lunghi e unisce conoscenza e comunicazione sociale in un unico progetto in process e chiama il tessuto produttivo a divenirne parte, come già Fonderia Nolana e Question Mark hanno iniziato a fare, in una logica di responsabilità sociale d’impresa.

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