Studenti di Napoli scoprono e amano Salvatore Di Giacomo
Studenti di Napoli scoprono e amano Salvatore Di Giacomo, il progetto di Euforika Napoli con il Comune di Napoli finisce sul palco con gli artisti e in un libro con le creazioni dei giovani
Un percorso di educazione attiva dei ragazzi di Napoli per condurli al proprio valore in una città che ha vissuto e vive la poesia, la pittura, la musica, il teatro e l’arte tutta. Così l’Associazione Euforika Napoli descrive il progetto “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare”, promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli Città della Musica”, che ha portato i giovani di cinque scuole alla scoperta della città e dell’arte di Salvatore Di Giacomo, a 90 anni dalla sua scomparsa. Le scuole sono state coinvolte portando i ragazzi in un lungo tour di diversi giorni negli edifici e nei luoghi della vita e carriera di Di Giacomo, in un viaggio di conoscenza che ha acceso nei ragazzi lo stimolo di seguirne le tracce, portando “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare” ad essere il titolo di un libro che è stato stampato in questi giorni, con dentro scritti, fotografie, disegni, musica che i giovani hanno elaborato e creato sulle basi dell’arte dell’artista. Le scuole partenopee coinvolte sono il Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II-Garibaldi, il Liceo Statale Piero Calamandrei, il Liceo Artistico Statale Umberto Boccioni, l’Istituto Comprensivo Volino Croce Arcoleo e l’I.C. Rocco-Cav. Cinquegrana di Sant’Arpino.
“Il progetto “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare”, promosso dall’Associazione Euforika Napoli e finanziato dal Comune di Napoli, rappresenta un’importante iniziativa di educazione attiva per i giovani della città, unendo la scoperta del patrimonio culturale e l’emozione della partecipazione diretta. Questo percorso – dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli – ha il merito di far riscoprire ai ragazzi di Napoli, attraverso un’esperienza coinvolgente, la ricchezza artistica che la città ha sempre rappresentato: dalla poesia alla musica, dalla pittura al teatro. In particolare, il progetto si concentra sulla figura di Salvatore Di Giacomo, uno dei grandi maestri della letteratura napoletana, a 90 anni dalla sua morte, permettendo ai giovani di esplorare la sua arte e il suo legame profondo con la città. Il coinvolgimento delle scuole in un’iniziativa così radicata nella storia e nella cultura locale è una risposta preziosa per rafforzare il senso di identità dei ragazzi, ma anche per educarli alla bellezza e al valore delle tradizioni artistiche. Napoli, che ha sempre respirato arte e cultura, diventa quindi il contesto ideale per un’esperienza che non solo riscopre il passato, ma costruisce anche il futuro, incoraggiando i giovani a trovare il proprio valore attraverso il riconoscimento e la valorizzazione della propria storia. Il progetto si inserisce perfettamente nel contesto di “Napoli Città della Musica”, ribadendo l’importanza della città come punto di riferimento culturale, ma anche come un luogo che vive e pulsa grazie ai suoi giovani, ai quali va trasmesso un amore autentico per la propria terra e la propria cultura. In questo senso, “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare” non è solo un omaggio a Di Giacomo, ma anche un investimento nella crescita e nella formazione di cittadini consapevoli del proprio valore e della propria tradizione”.
Il libro è il frutto della “gioia e l’onore di camminare per le strade – spiega Francesca Raucci, presidente della Fondazione Aniello Raucci e socia fondatrice di Euforika Napoli – insieme a 77 studenti, 6 tutor, 3 esperti per scoprire i luoghi di Di Giacomo e portare i giovani alla scoperta di un artista parte della storia della nostra città. È il riassunto di questa esperienza: un libro di 204 pagine, concepito e realizzato in 20 giorni con e per i ragazzi”. Testi, poesie, tavole grafiche su cui i giovani hanno scelto di lavorare fino in fondo: inizialmente erano previste due sedute pomeridiane per preparare il libro, poi gli insegnanti avrebbero perfezionato le bozze, “ma gli studenti – aggiunge Raucci – hanno voluto partecipare fino in fondo e così i pomeriggi di lavoro per loro sono diventati un’immersione di cinque giorni”.
Un lungo percorso che gli studenti di Napoli hanno dimostrato di aver saputo assorbire per costruire la strada del proprio futuro conoscendo la città. “Napoli è una città della Musica – spiega l’assessore comunale alla scuola Maura Striano – e il Comune ha sposato questo progetto attraverso la scoperta delle sue tradizioni, che vanno recuperate per giovani che non le conoscono fino in fondo. Queste radici possono poi diventare una struttura portante per costruire nuova musica e arte che sono già nel nostro DNA. Per i giovani è stato molto importante anche essere turisti della propria città, perché a volte il centro di ogni città sembra distante dalla periferia e il contrario. Invece a Napoli ci si deve riappropriare pienamente della nostra cittadinanza, in una città ricchissima di esperienze e memorie. È importante per i cittadini fare queste scoperte e diventare protagonisti attivi della vita della città”.
Riscoperte che emergono dalle dichiarazioni di alcuni studenti alla fine del percorso: “La parte che ho amato di questo percorso – spiega Flavia Floro, del Liceo Classico Statale Calamandrei – è il modo in cui ha cambiato la nostra visione della città. Ultimamente vediamo al telegiornale notizie di cronaca nera che dipingono la nostra città come violenta, brutale e colma di cattiveria. Napoli in parte è questo purtroppo: come ogni città! Ci sono molte persone che la macchiano, ma attraverso i passi di Salvatore di Giacomo che abbiamo ripercorso abbiamo potuto vedere Napoli come la vedeva lui, non solo violenta, ma è la città di cui Salvatore di Giacomo, anima così sensibile, si è innamorato. Attraverso il suo amore, i suoi testi, ce ne siamo innamorati e l’abbiamo riscoperta”.
Ma il lungo progetto su Di Giacomo ha portato anche gli studenti del palco teatrale, in due serate di spettacolo al Teatro Pierrot di Ponticelli e alla Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Municipio. Studenti agli strumenti musicali, sul palco a recitare e narrare storie, in serate che hanno coinvolto grandi nomi del teatro contemporaneo di Napoli, da Anna Buonaiuto a Gianfranco Gallo, da Rosaria De Cicco a Brunella Selo, fino ad Amedeo Colella, Fabrizio Fierro, Michele Montefusco, Giuseppe Saggiomo, Dario Franco e Piero De Asmundis, con la direzione Artistica di Paolo Varriale, i testi di Giovanna Castellano e la regia di Fausto Bellone. Gli spettacoli hanno riempito i teatri nelle due serate ideate ed organizzate da Euforika Napoli, con la collaborazione della Fondazione Aniello Raucci e con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, promosse e finanziate dal Comune di Napoli, nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica 2024.
“Tutto è cominciato – spiega il fondatore di Euforika Napoli, presidente onorario Luigifranco Zoena – sulla nostra idea del percorso di ricordo di Salvatore Di Giacomo nella Città della Musica lanciata dal Comune di Napoli che ha apprezzato il progetto su cui abbiamo lavorato con passione e intensità. Abbiamo puntato sul valore aggiunto della partecipazione dei ragazzi che hanno lavorato con noi e noi con loro nei mesi in cui è andato avanti il progetto che ha portato alla fine sul palco, insieme, attori di chiara fama e i ragazzi delle scuole, stimolati, in questi mesi, nella loro fantasia e creatività. Una reazione sorprendente da parte degli studenti, che emerge nel libro, dove vengono messi in luce sia il genio di Di Giacomo che la straordinaria creatività dei ragazzi, scaturita dalla loro scoperta del talento del poeta e della sua Napoli.”