Cultura

Paolo Bufalini, ARGO alla Fondazione Home Movies di Bologna

Aprirà al pubblico giovedì 12 dicembre alle ore 18.00presso Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia (Sala Berti  – Refettorio delle Monache dell’ex Convento di San Mattia, Via Sant’Isaia 20, Bologna) la mostra personale di Paolo Bufalini (Roma, 1994) dal titolo Argo, curata e prodotta da Sineglossa e realizzata con il sostegno di SIAE e Ministero della Cultura, nell’ambito del programma Per Chi Crea, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, sotto la supervisione del Dr. Andrea Jouve.

 

La mostra, che ha fatto il suo debutto a Genova presso Palazzo Ducale dal 9 novembre al 5 dicembre 2024, sarà allestita a Bologna all’interno del primo archivio in Italia dedicato interamente alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio filmico privato, familiare, amatoriale, industriale, sperimentale italiano, nell’ambito di The Next Real | Art, AI & Society, la rassegna di mostre, talk e laboratori promossa dall’organizzazione culturale Sineglossa, in collaborazione con CINECA, ART-ER Attrattività Ricerca Territorio, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Onlus, The Good Lobby, Hermes Center, info.nodes, Fondazione Bruno Kessler, 24 Frame Future Film Fest, Accademia di Belle Arti di Bologna, ROBOT Festival,Associazione SHAPE, con la media partnership di Mangrovia e Wired, realizzata con il contributo di Regione Emilia Romagna.

L’evento di opening della mostra Argo è inoltre parte della seconda edizione di Bologna Tech Week, la manifestazione organizzata da Search On Media Group e WMF – We Make Future che dal 4 al 12 dicembre 2024 porta in tutta la città eventi su intelligenza artificiale e tecnologia digitale.

 

Con Argo Paolo Bufalini porta avanti la sua indagine sulla rimediazione di materiali biografici attraverso dispositivi tecnologici, avviata con i progetti Land of Nod (2023) e beloved (2023). Il progetto espositivo, che resterà visitabile fino al 15 dicembre, applica strumenti di intelligenza artificiale generativa a una serie di dataset costituiti dalla digitalizzazione degli album di famiglia dell’artista, coprendo un arco temporale che va dagli anni Cinquanta ai primi Duemila. Una volta costituiti i dataset, l’artista li ha utilizzati per il training di modelli generativi text-to-image in grado di riprodurre le sembianze dei soggetti rappresentati negli album. Il risultato è la generazione di un passato aumentato, una rappresentazione fotograficamente credibile di qualcosa che non è stato, ma che potrebbe essere stato, in un’ambigua sovrapposizione tra fattuale e immaginato.

 

Gli album di famiglia diventano l’occasione per una riflessione più generale sugli archivi e sul loro potere di aprire finestre su mondi paralleli attraverso una conoscenza vertiginosa che ridefinisce la linearità del tempo. Ne risultano una serie di sintografie in cui i familiari dell’artista sono rappresentati, in diverse età della loro vita, nella posa di dormienti. L’ambiguità del sonno, in cui il soggetto è al tempo stesso presente e assente, riflette la più generale indeterminatezza dell’immagine e richiama la dimensione onirica sottesa all’intero progetto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Che tempo fa a Napoli


Meteo Napoli