Cultura

Apre ArtVerona con l’arcobaleno di Ugo Rondinone

Apre la 19. edizione di ArtVerona con il disvelamento del “red carpet”  firmato dall’artista Ugo Rondinonethe rainbow brick road. L’opera è installata all’ingresso della fiera, nella Galleria dei Signori tra i padiglioni 11 e 12, e sarà visibile fino a domenica 13 ottobre 2024.

 

Ugo Rondinone è riconosciuto come una delle voci più importanti della sua generazione, un artista che restituisce meditazioni pungenti sulla natura e sulla condizione umana, costruendo un vocabolario formale-organico che fonde una varietà di tradizioni scultoree e pittoriche.

 

“Per il progetto ho immaginato il tappeto come una ‘strada di mattoni’ di tanti colori diversi – dichiara l’artista – fondendo così due archetipi incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. Entrambi gli archetipi sono apparsi come leitmotiv nei miei dipinti, sculture, video e installazioni fin dai primi anni ’90 sotto forma di aperture e pareti.

 

L’archetipo dell’arcobaleno è un simbolo di pace, di uguaglianza e apertura. L’arcobaleno è un ponte tra tutto e tutti. L’archetipo del mattone è un simbolo di chiusura di qualcuno o qualcosa all’interno o all’esterno. Il mattone costruisce muri intorno a sé e al mondo.

 

Fondendo insieme queste due forze contraddittorie, emerge una terza forza: la Rainbow Brick Road: un fondamento simbolico per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Lo stato dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia è molto al di sotto degli standard degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, come ad esempio il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la mancanza di protezione contro le discriminazioni a livello nazionale per i beni e i servizi, e l’assenza dei diritti genitoriali alle coppie dello stesso sesso, come l’adozione e la fecondazione assistita.”

 

Il progetto di quest’anno è un nuovo capitolo della commissione annuale per il “red carpet” di ArtVerona, iniziata con quello di Paola Pivi (2021) e proseguita con Stefano Arienti (2022) e Peter Halley (2023). Il progetto è sostenuto dalla partnership tra Aquafil SpA, uno dei principali produttori di fibre sintetiche tra cui la fibra ECONYL®, e la società di produzione OBJECT CARPET GmbH (Denkendorf, Germania). Le due aziende produttrici hanno in comune l’interesse per la sostenibilità e la ricerca all’avanguardia nel campo della produzione di fibre.

 

L’artista e Aquafil hanno deciso di tagliare l’opera in sezioni più piccole al termine della 19. edizione di ArtVerona e di venderle per promuovere una raccolta fondi. I fondi ricavati saranno devoluti a due organizzazioni no-profit: un’associazione scelta dall’artista che si occupa di garantire i diritti LGBTQIA+ e un’altra scelta da Aquafil: l’associazione Albachiara, che si occupa di combattere la violenza sulle donne. La scelta dei beneficiari sottilmente riflette il quadro concettuale del progetto.

 

ArtVerona continua nel suo progetto di invitare grandi artisti a creare progetti espositivi ambiziosi, tra questi il “red carpet”. Caratteristica unica di ArtVerona, si distingue come uno dei format più amati e iconici della fiera d’arte.

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