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When they see us, mostra su sorveglianza biometrica e AI con opere di Dries Depoorter e Tactical Tech

Aprirà al pubblico martedì 17 settembre alle 18, presso la Biblioteca Salaborsa di Bologna (piazza del Nettuno, 3), When they see us, la mostra sull’impatto del tracciamento nello spazio fisico e digitale delle nostre vite onlife, curata dall’organizzazione culturale Sineglossa e promossa dalle associazioni The Good Lobby e Hermes Center for Digital Rights e info.nodes, già attive per la campagna contro il riconoscimento biometrico Reclaim Your Face. La mostra When they see us è inoltre la prima iniziativa di The Next Real, una rassegna di eventi che Sineglossa cura a Bologna tra settembre 2024 e giugno 2025, su arte, intelligenza artificiale e società.

 

Il percorso espositivo affronta il tema dei diritti digitali, riflettendo sui rischi dell’IA e sulle minacce della sorveglianza biometrica, attraverso alcune installazioni dell’artista belga Dries Depoorter (1991), e alcune opere del progetto The Glass Room Misinformation Edition del gruppo di ricerca Tactical Tech.
Ad inaugurare l’esposizione, alle ore 18 del 17 settembre, sarà un talk tenuto da Depoorter, insieme al filosofo e saggista Franco “Bifo” Berardi e a Federico Bomba, direttore artistico di Sineglossa, moderato da Antonella Napolitano di Hermes Center.

 

La mostra When they see us prende il titolo dall’omonima miniserie TV che racconta la storia di un gruppo di afroamericani ingiustamente accusati di un crimine, solo per il fatto di essere sulla carta i perfetti indiziati. Le opere esposte, attraverso diversi linguaggi, aprono una riflessione sui rischi di discriminazione e disuguaglianza che uno sguardo automatizzato può amplificare in maniera incontrollata.

 

Nelle sue opere Dries Depoorter invita il pubblico ad assumere un atteggiamento attivo, critico e consapevole verso i sistemi di controllo nello spazio pubblico, suggerendo la necessità di una scelta tra agire con responsabilità ed empatia o diventare semplici macchine esecutrici.

 

Tra le opere in mostra, l’installazione Jaywalking(2015-2024),  composta da una serie di schermi che riportano in diretta le immagini catturate da webcam di sorveglianza collocate presso gli incroci stradali di diversi Paesi. Sui monitor scorrono le immagini di pedoni che attraversano incautamente la strade, fuori dalle strisce pedonali. Al visitatore è data la possibilità di premere un pulsante e inviare così un’e-mail alla stazione di polizia più vicina, segnalando un pedone.

 

Surveillance speaker (2018-2024) utilizza invece i più recenti strumenti nel campo dei software di visione artificiale. Grazie ad un sistema di IA un altoparlante racconta ciò che accade nell’ambiente circostante, leggendo le immagini trasmesse in tempo reale da una telecamera posta in cima ad un palo. Questo lavoro vuol far riflettere, in modo provocatorio, sui cambiamenti del comportamento umano, causati da forme di controllo.

 

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