Cultura

DINO MORRA_GALLERY, Il primo seme di Beatrice Alici

Inaugurerà giovedì 2 maggio 2024 alle ore 19.00 “Il primo seme” la prima mostra
personale, negli spazi della DINO MORRA_GALLERY di Beatrice Alici, mostra curata da
Domenico De Chirico.
La mostra si struttura in un percorso tra quadri e sculture in cui l’artista rappresenta
principalmente luoghi arcaici e senza tempo nei quali si assiste alla caduta dell’essere umano.
Con l’intento di voler ricreare un senso diffuso di mistero e di meraviglia nasce quindi
questo nuovo capitolo espositivo dal titolo “Il primo seme”, la cui denominazione viene
presa in prestito da quella del primo quadro realizzato per l’occasione. Questo dipinto,
celebrativo dello stupore originato dall’incommensurabilità del cosmo, riflette sulla storia
del seme, estremamente vasta e complessa, poiché gioca, ab illo tempore, un ruolo
cruciale in molte culture, religioni e discipline scientifiche, rappresentando la base
dell’;agricoltura e dell’alimentazione umana fin dai tempi antichi.
Il seme è stato quindi cruciale per lo sviluppo della stupefacente civiltà umana, oltre ad
essere simbolo dell’importanza del sapere e della necessità imprescindibile di alimentare
continuamente l’élan vital, sempre pronto a tramutarsi in creatività.
Con questa mostra Beatrice Alici intende anche rimarcare il fatto che da sempre gli alberi
sono in grado di comunicare. Orbene, li si potrebbe considerare come degli antichi dei,
statici eppur potenti, le cui storie, ben radicate, ci aiutano perpetuamente a comprendere
che, così come le piante, anche gli uomini sono destinati ad aggrovigliarsi per poter
interagire e coabitare.
In aggiunta, a seguito di un’ulteriore riflessione sul tema dell’incontro tra la morfologia
umana e quella del mondo vegetale, tra le altre opere in mostra, vi è il trittico “Divenirne
Parte” – costellato da una serie inedita di ceramiche – che sopraggiunge ai nostri occhi
come un tributo al fantasioso e sensuale gruppo scultoreo “Apollo e Dafne” realizzato da
Gian Lorenzo Bernini.
Così, la vocazione pittorica di Beatrice Alici, doviziosa eppur asciutta, oscura e luminosa,
poetica e sensuale, cruda e dolcissima, unica nel suo genere, procede spedita lungo un
sentiero che non fa altro che alimentarsi, quasi esclusivamente, di questo primo seme che
rende ferace l’immensurabile creato.

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