LABS Contemporary Art di Bologna presenta la mostra METAMORFOSI
Sabato 16 marzo 2024, la galleria LABS Contemporary Art di Bologna presenta la mostra METAMORFOSI con protagonisti i quattro artisti francesi Cécile Beau, Nicolas Boulard, Jean-Baptiste Caron, Charlotte Charbonnel, in collaborazione con la galleria parigina 22,48 m2 e con il sostegno di CNAP – Centre national des arts plastiques.
La mostra è il frutto di un progetto di scambio nato dalla volontà dei galleristi Alessandro Luppi e Rosario Caltabiano, di favorire la visione e la ricerca dei propri artisti e di ampliare i propri network presentando progetti inediti e pensati specificatamente per i rispettivi spazi espositivi. In parallelo, infatti, durante lo stesso periodo, LABS Contemporary Art presenterà Puntinismo, doppia personale degli artisti italiani Giulia Marchi e Marco Emmanuele, che ha inaugurato presso 22,48 m2 lo scorso sabato 3 marzo.
Il rapporto tra l’uomo, la materia e l’ambiente ha da sempre ispirato l’immaginario artistico, scientifico e filosofico. L’intreccio intimo con la materialità e le sue molteplici forme definisce il nostro rapporto con il mondo che ci circonda. Svariate pratiche artistiche, a cavallo tra arte e scienza, ci rivelano che la materia e la sua alterazione non sono soltanto dei fenomeni fisici, ma anche i portatori di una potenza onirica che ci accompagna verso una comprensione più profonda di noi stessi e del nostro mondo contemporaneo.
Per la mostra Metamorfosi, le pratiche diversificate dei quattro artisti trovano un punto d’incontro nell’osservazione della natura e dello sguardo dell’uomo su quest’ultima. Le opere selezionate constituiscono un paesaggio proteiforme che indaga la forza della natura nella sua frammentarietà e attraverso il suo perenne stato di trasformazione. Prendendo in esame i risultati di fenomeni chimici, fisici o geologici, si avrà dunque modo di decostruire la lettura semplicistica di una natura solo ed esclusivamente sublimata o demonizzata. Attraverso micro-ecosistemi (vivi, estinti o immaginati) e interventi minuziosi sulla materia, gli artisti indagano sull’essenza dell’identità del mondo vivente: il movimento incessante di trasformazione universale. Questi processi metamorfici innescati nelle opere sono discreti, silenziosi o addirittura invisibili, contrapponendosi alla violenza delle trasformazioni subite dalla natura, come testimoniato dalle alluvioni senza precedenti che hanno colpito la provincia di Bologna e l’intera Emilia-Romagna lo scorso anno.
In un’era di cambiamenti climatici irreversibili e di evoluzioni tecnologiche e sociali sempre più rapide, riflettere sulla nozione di metamorfosi intrinseca alla natura (con o senza l’intervento umano) diventa fondamentale per comprendere la contemporaneità e affrontare i continui cambiamenti del futuro con una prospettiva nuova.