Spettacolo

Teatro TRAM, è in scena “RECordare”

Dall’8 al 10 marzo 2024 al Teatro TRAM è in scena “RECordare”, scritto e interpretato da Roberta Frascati con la regia di Anna Chiara Senatore. In scena nella sala di via Port’Alba lo spettacolo prodotto da Mudra – Arti dello spettacolo: una visione di donna, una porta che non c’è, e tutto ha inizio: la stanza silenziosa si popola di musica, immagini e parole in un flusso di coscienza.

Sul palco una donna, D, attrice delle sue memorie e corpo delle sue ombre, in un luogo non luogo. Una stanza bianca, chiusa, ma aperta da fenditure attraverso le quali possiamo intravedere i fantasmi di D prendere vita. Immaginiamo delle proiezioni, una telecamera con cui D filma gli oggetti di scena; due realtà parallele che si intrecciano di continuo, fino a confondersi, per poi ritrovarsi tra le deformazioni degli oggetti/personaggi. D. ci conduce in un viaggio tra le pieghe della sua memoria, costellato da ospiti misteriosi.

La stanza, sino ad allora vuota e silenziosa, si popola di parole e musica. Sono le parole dei ricordi, quelli di D., che viaggia nelle pieghe della sua memoria, in compagnia di ospiti misteriosi, che si succedono, muti, accompagnando la protagonista in un percorso lungo e spesso doloroso, costellato di oggetti, segni di quella memoria così importante, che per D. potrebbe essere la chiave per aprire nuove porte sul futuro. Questa donna viaggia dentro di sé con una lingua che si aggrappa alle sue radici più profonde e la mescola a momenti di poesia e musica. I versi delle canzoni sono provocazioni, campanelli d’allarme, balsamo per le ferite, presa di coscienza.

D. registra passaggi di quell’appuntamento col passato. Per poi archiviarli? Può un simile confronto chiudere definitivamente delle porte? O è solo la chiave per aprirne delle altre? La regola del qui ed ora, propria del teatro e della rappresentazione scenica, potrebbe sembrare venga ignorata declinando il racconto sul piano del ricordo.

Vivono davvero solo nel passato i ricordi?Dove dimorano? Quante voci hanno? Quanto abitano il nostro presente? Queste le domande che mi hanno spinto a scrivere questo testo”, spiega l’autrice Roberta Frascati.

Frasi, suoni, colori, odori, nulla viene lasciato al caso, quando si scansionano i ricordi, e lo stesso avviene per D., che da questi inizia a raccontare, dalla loro parte più concreta, gli oggetti, che si fanno simboli, carichi di energia, elementi fondamentali di una sorta di atto psicomagico, necessario affinché il dolore dell’esperienza ad esso legata, possa tramutarsi in altro, magari in quella forza necessaria a sovvertire quel corso di eventi che sembrava già segnato.

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