Chiude Palazzo Fondi, una storia da raccontare e da replicare
Chiude Palazzo Fondi, una storia da raccontare e da replicare
Il polo di innovazione culturale che ha ospitato oltre 500 eventi e
più di 2 milioni e mezzo di visitatori conclude le sue attività e passa il testimone
del suo modello vincente a una nuova sorprendente location napoletana
Dopo 5 anni si chiudono definitivamente le porte del monumentale Palazzo Fondi, luogo che per 60 mesi ha rappresentato un punto di riferimento per il panorama culturale della città di Napoli.
Lo storico luogo di via Medina che è stato al centro del progetto di rigenerazione urbana temporanea sviluppato e realizzato da Urban Value insieme a Demanio e Comune di Napoli, inaugurato nel 2018, è stato trasformato da un edificio abbandonato a palcoscenico vivace di eventi, produzioni cinematografiche, mostre e iniziative culturali catturando l’interesse di dei cittadini, turisti e degli operatori del settore raggiungendo oltre 2 milioni e mezzo di visitatori.
Un progetto pilota che si è trasformato in un caso di successo (è stato premiato tra le migliori location d’Italia ai Best Location Awards 2020) e un esempio pronto a essere replicato viste le eccezionali risposte ricevute da pubblico, istituzioni e aziende.
Il progetto di Palazzo Fondi rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra settore pubblico, privato, aziende, associazioni senza scopo di lucro e operatori culturali. Un progetto di riqualificazione temporanea in cui la temporaneità è stata sinonimo di opportunità e produttività. Dove la condivisione e la sinergia hanno dato vita a un sistema economico virtuoso nel quale ogni progetto realizzato ha generato un indotto che in parte è stato reinvestito nella struttura stessa. A goderne è stata tutta la città che dalle attività che hanno avuto luogo presso Palazzo Fondi ha ricavato un indotto di oltre € 6.000.000.
Palazzo Fondi è stato un vero e proprio incubatore di progetto, un luogo di scambi e ibridazione dove sono stati realizzati oltre 500 eventi, sono state ospitate più di 340 realtà ed è stato la “casa” di 30 attività stanziali tra le quali il Barrio Botanico, uno dei cocktail bar più iconici della città.
“Chiudiamo questa esperienza unica ancora più consapevoli della necessità di creare luoghi che abbiano l’obiettivo di accogliere, valorizzare e favorire lo scambio di idee e di energie di una comunità. L’esperienza di Palazzo Fondi ha dimostrato che è possibile trasformare luoghi abbandonati in spazi culturali vibranti. Questa chiusura apre le porte a nuovi orizzonti, a nuovi progetti, a nuove opportunità e nuove sfide. Grazie al lavoro lungimirante e illuminato dell’Agenzia del Demanio e al grande sostegno del Comune e della Soprintendenza siamo pronti a dare vita a uno dei luoghi più magici della città di Napoli: l’ex ospedale militare, nei quartieri spagnoli. Questo nuovo progetto, ricco di emozioni, abbraccerà l’eredità di Palazzo Fondi arricchendola. Lavoreremo per creare un luogo che celebri l’arte, la cultura, la creatività, un luogo da costruire con e per la città di Napoli” afferma Simone Mazzarelli CEO di Urban Value.
Il Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, Mario Parlagreco, afferma che “il risultato ottenuto da Urban Value si è dimostrato eccezionale e al di là di ogni aspettativa iniziale, anche in termini di valore sociale. Palazzo Fondi è solo il primo degli immobili che potranno beneficiare di questa formula innovativa “temporary use” consentendo alla collettività, per Napoli sempre più internazionale, di fruire di un patrimonio, anche di immenso valore storico e artistico, i cui tempi di restauro, rigenerazione e rifunzionalizzazione risultano spesso significativi. Fra le nuove iniziative in programma, si citano le aperture di importanti compendi demaniali di San Giovanni a Carbonara, nel centro storico, e dell’ex Ospedale Militare, polmone verde dei quartieri spagnoli. Eccellenze imprenditoriali, quali anche l’accreditata Urban Value, sono le protagoniste della fase di valorizzazione, fortemente voluta dall’Agenzia del Demanio e inserita in una più ampia strategia di rigenerazione urbana promossa dal Sindaco Manfredi e dall’assessore Lieto”.