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Apertura straordinaria del MUSAP il 26 dicembre

Apertura straordinaria del MUSAP – “Fondazione Circolo Artistico Politecnico” – martedì 26 dicembre dalle ore 10.00 alle 17.00 con ingresso gratuito in occasione della mostra “Le promesse dell’Arte al MUSAP” a cura di Diego Esposito con le opere degli allievi e le allieve della Scuola di Scultura fino al 30 dicembre 2023.

MUSAP  – “Fondazione Circolo Artistico Politecnico” – Palazzo Zapata – Piazza Trieste e Trento 48, Napoli

La mostra, realizzata nell’ambito della rassegna “Altri Natali”, promossa dal Comune di Napoli, parte del progetto “Natale a Napoli 2023” finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e del Comune di Napoli, propone una selezione di opere realizzate dagli allievi della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, alcune site-specific, con l’intento di promuovere e valorizzare le giovani e talentuose promesse dell’arte.

Il concept ha previsto di collocare le opere in tutte le Sale della Sede con l’intento di creare un inatteso e avvincente dialogo tra gli attuali linguaggi della contemporaneità e quelli della tradizione figurativa dell’Ottocento e del Novecento esposte in MUSAP, con l’obiettivo di attestare come la forza espressiva e comunicativa dell’arte resti immutata a prescindere dai materiali utilizzati e dalle tecniche adoperate.

Le opere collocate nelle singole Sale producono risultati assai piacevoli dal punto di vista percettivo e straordinari per le scelte linguistiche e i contenuti sottesi.

Ciò che emerge in maniera lampante è il riaffermarsi della figurazione: una prassi del fare artistico che non va assolutamente etichettata come reazionaria e obsoleta, perché come dimostrano numerosi esempi registrati nell’ultimo quindicennio è sempre maggiore la presenza dell’arte figurativa nei contesti espositivi nazionali e internazionali, talvolta in predominio rispetto agli stili di matrice astratta e concettuale.

Il ritorno alla figurazione non va inteso come la rinascita dopo la morte, perché non la si può paragonare all’araba fenice. La figurazione ha sempre dato i segnali della sua esistenza ma ciò che è cambiato, rispetto

al secolo passato, è lo sguardo della critica e gli interessi del mercato, che non la sfavoriscono, rispetto all’esaltazione dei diversi linguaggi sperimentali contemporanei, ma la comprendono e la valorizzano.

La mostra rileva i suoi punti di forza perché si inserisce in un dibattito critico internazionale fervente sulla contemporaneità e allo stesso tempo stimola le coscienze critiche a rileggere correttamente tutto il Novecento artistico italiano alla luce degli importanti contributi che sono stati dati dagli artisti figurativi, oltre a quelli dell’Avanguardia e della Neo-avanguardia.

Dal punto di vista dei contenuti, le opere in esposizione sono “fermo immagine”, istantanee, sulle condizioni sociali e culturali che ci circondano. Ogni opera da corpo a una propria narrazione, spesso attinta dalle pagine del proprio “diario” di vita che l’autore sottopone all’attenzione collettiva affinché se ne condivida il messaggio sotteso. Tra i temi trattati emergono con forza l’uomo, tra indagine introspettiva e relazioni sociali, e l’ambiente, tra degrado e azioni di recupero.

In mostra opere di: Stefano Amoroso; Evelina Anzivino; Nunzia Ascolese; Alessia Cristofaro; Nicola D’Ambrosio; Alessandra Falcone; Alessandro Franco; Antonella Fusha; Andrea Gubitosi; Sofie Höfert; Josef; Irene Macalli; Carmine Carlo Maffei; Salvatore Mancino; Antonio Marano; Carlo Menale; Carmine Pistone; Graziano Riccelli; Salvatore Russo; Biagio Salvati; Paolo Scognamiglio.

Foto di Mario Laporta

 

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