Rischio sanitario, Coviello (IGB): “Responsabilità medica, ecco perché l’assicurazione del personale sanitario tutela anche il paziente”
Rischio sanitario, Coviello (IGB): “Responsabilità medica, ecco perché l’assicurazione del personale sanitario tutela anche il paziente”
_Il broker partenopeod interverrà come relatore alla XVIII edizione del Forum Risk Management in Sanità in programma ad Arezzo: “Medicina difensiva uno dei problemi del nostro tempo, assicurazione aiuta a ridurre i costi della sanità e a contenere il numero di contenziosi civili”_
“Si stima che la *medicina difensiva* impatti del 10% circa sulla *spesa sanitaria* nazionale totale. Risorse che potrebbero essere destinate alla prevenzione, tanto per dirne una, e che invece finiscono per gravare sulle spalle di tutti per *far sì che i professionisti del settore non finiscano invischiati in complicati contenziosi legali*. Contenziosi che i numeri ci dicono inoltre risolversi nella quasi totalità dei casi (97%) con un _nulla di fatto_, se non quello di intasare la nostra già intasata *giustizia civile* con ulteriori costi a carico della collettività”. Snocciola i numeri il broker assicurativo napoletano *Angelo Coviello*, imprenditore a capo di *IGB Broker*, anticipando parte del suo intervento previsto al *Forum Risk Management in Sanità*, in programma ad Arezzo dal 21 al 24 novembre.
Giunto alla diciottesima edizione, il Forum è un punto di riferimento per gli operatori del settore sanitario italiani. Coviello sarà relatore nel panel del 23 novembre ospitato dalla Sala Minerva del Centro Arezzo Fiere e dedicato alla _depenalizzazione o alla miglior tipizzazione_ dell’atto medico illecito, rappresentando l’universo degli assicuratori e condividendo il tavolo con esimi giuristi, direttori sanitari e docenti universitari.
“Si parla di *responsabilità medica* – spiega Coviello – quando esiste un nesso causale tra la lesione alla salute psicofisica del paziente e la condotta dell’operatore sanitario in concomitanza o meno con le inefficienze e carenze di una struttura sanitaria. Questa definizione, solo apparentemente generica, ci fa comprendere bene la centralità del delicato rapporto tra l’esercizio del diritto alla salute da parte del cittadino e l’espressione della professione medico-sanitaria in tutte le sue possibili declinazioni, che si svolga autonomamente o in equipe, che si intervenga su una determinata patologia o sulla sua possibile insorgenza”. Sin dall’inizio degli anni 2000 la propensione alla copertura del rischio sanitario da parte del mercato assicurativo è stata altalenante. Si è, di fatto, assistito al progressivo abbandono dal settore delle compagnie tradizionali all’ingresso di nuovi operatori sia italiani che esteri. “Le compagnie assicurative – commenta Coviello – hanno alternato periodi di presenza nell’ambito sanitario e periodi di totale abbandono, costringendo le strutture spesso ad “‘autoassicurarsi'”.
“L’intero sistema sanitario – sostiene Coviello – può beneficiare della presenza delle compagnie assicurative nella copertura dei rischi da _med mal_,in quanto con tale soluzione si evita o comunque si riduce il depauperamento del patrimonio delle aziende dovuto alla ciclica necessità di indennizzare i terzi danneggiati. Non è superfluo ricordare cosa rappresenti, a livello di bilancio, la differenza tra _l’alea del risarcimento_ e la *certezza della spesa data dal premio assicurativo*”.
Ma, conti a parte, la presenza di un’assicurazione migliora secondo il broker *tutto il processo medico*: “Non ricorrere alla *medicina difensiva* perché spaventati da possibili ripercussioni legali vuol dire innanzitutto *garantire una cura migliore al paziente* che non vedrà inficiato il percorso di cura da allungamenti di tempi dovuto a _surplus_ di analisi che allungano i *tempi d’intervento*. Inoltre, l’assicurazione da un lato garantisce il medico e/o il personale sanitario che vede difeso il proprio patrimonio personale, ma dall’altro il paziente può accedere a risarcimenti in tempi minori, evitando lunghi processi extragiudiziari e con risarcimenti mediamente più alti di quelli ottenuti diversamente”.
“Non è un caso che i ministri Carlo Nordio e Orazio Schillaci abbiano istituito nello scorso aprile una commissione di esperti sulla *colpa medica*. Siamo convinti che l’assicurazione sia uno straordinario alleato per la risoluzione di questo problema”, conclude Coviello.