Al MANN il fumetto Nico alla scoperta di Alessandro Magno
Fumetti al MANN: arriva il volume “Nico alla scoperta di Alessandro Magno”
Il libro, pubblicato da Electa, è firmato dal disegnatore Blasco Pisapia e realizzato nell’ambito del progetto Obvia
Giulierini: “Una storia esilarante che tocca il cuore”
La nuova avventura di una mascotte dei piccoli visitatori del MANN. Il libro “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (Electa 2023) non soltanto è legato alla grande mostra in programma all’Archeologico da maggio ad agosto scorso, ma si riallaccia anche alle suggestioni del Mosaico della Battaglia di Isso, adesso in restauro (proprio in questi giorni è in montaggio la macchina che ne consentirà il rovesciamento). Come da tradizione, il volume “traduce” i contenuti archeologici nel linguaggio dei bambini e dei ragazzi.
“Si tratta di un’opera d’arte del fumetto e di una punta di diamante del progetto Obvia- Out of boundaries viral art dissemination, curato da Daniela Savy. Blasco Pisapia non è un semplice, magnifico disegnatore: è una persona colta che non lascia nulla al caso, uno scrittore di storie esilaranti che toccano il cuore dei personaggi che prendono vita, come la statua del Fauno e Alessandro, sublimi citazioni dei nostri capolavori“, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Accompagnato dall’amico di sempre, il Fauno Danzante, il giovane Nico ripercorre il percorso di Alessandro Magno, vagando dall’Egitto all’India, dalla Grecia alla Persia: non mancano all’appello alcune meraviglie del mondo, come la Piramide di Cheope, i giardini pensili di Babilonia e il Mausoleo di Alicarnasso. Per scoprire che la morale della favola è sempre quella: viaggiare significa essere curiosi e avere la capacità di apprendere dagli altri.
“La nona Musa, magistralmente interpretata da Blasco Pisapia, da otto anni descrive le opere delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee del MANN senza limitarsi a target kids, ma appassionando il pubblico intero con il racconto di stampa disneyano arricchito di particolari raffinati“, conclude Daniela Savy (docente all’Ateneo Federiciano e responsabile del progetto “OBVIA”).