RestArt 2, una mostra collettiva per i nuovi spazi di Dino Morra Gallery
Aprirà l’11 maggio 2023 alle ore 18.00 Re_st_Art_2, la mostra collettiva che inaugurerà i nuovi spazi della
galleria DINO MORRA_GALLERY.
Il progetto di galleria fluida e diffusa mood|project si evolve diventando un’appendice sperimentale della
nuova galleria Dino Morra_Gallery che trova la sua sede nei locali di via Alabardieri n.1 che hanno visto
accogliere i progetti espositivi di importanti artisti della scena nazionale ed internazionale della storica
galleria Umberto Di Marino. “Occupare tali spazi è un atto di responsabilità teso all’obiettivo di continuare
con progetti espositivi basati sulla ricerca e la elevata dimensione concettuale”, dichiara il gallerista Dino
Morra. “A tal fine, l’intenzione è quella di proporre una serie di mostre che vedranno l’alternarsi delle
opere di giovani talentuosi artisti a quelle di artisti dal percorso già definito e strutturato”.
Nel 1952 Michel Tapié scriveva ne Un art autre, che le opere informali esistevano oltre le nozioni di
Bellezza, Forma, Spazio, Estetica, come ignorandole, come se non fossero mai esistite. Analogamente al
periodo post conflitto mondiale, in cui l’Informale nasce in opposizione al formalismo delle avanguardie,
dopo il periodo di emergenza sanitaria globale, è come se ci trovassimo davanti ad una nuova crisi. Ecco che
alcuni artisti, sentono il bisogno di andare oltre, di esprimere attraverso delle forme aperte, quel
sentimento individuale di incertezza e di inquietudine esistenziale legato ai nostri tempi.
Adinolfi e Cicala, Federika Fumarola, Barbara Prenka, Sonia Riccio, Rotteveel e Vermeer, Mattia Varini sono
gli artisti scelti per confrontarsi e riflettere sull'evoluzione dell'arte informale ai giorni nostri. Una disamina
necessaria vista l'insorgenza delle recenti tendenze che vedono il ritorno del figurativo sulle scene del
contemporaneo. Mentre nella prima edizione di Re_st_Art c’è stato un libero dialogo tra linguaggi
eterogenei, gli artisti di questa nuova edizione, hanno una visione comune, prevalentemente pittorica della
"non forma". I loro lavori sono proiettati verso la ricerca di una comunicazione della materia, attraverso
una lettura personale ed intima dei valori sociali attuali.