La conservazione dell’arte pubblica in Italia. Il caso del Metrò dell’arte
A distanza di quattordici anni dal primo appuntamento che ebbe come tema La conservazione dell’arte pubblica in Italia. Il caso del Metrò dell’arte l’Accademia di Belle Arti di Napoli e ANM Azienda Napoletana Mobilità organizzano venerdì 5 maggio 2023 il convegno dal titolo “Le Stazioni dell’Arte di Napoli: conservazione, didattica, ricerca e Terza Missione” a cura di Giovanna Cassese e Maria Corbi. L’iniziativa che gode del Patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, del Ministero della Cultura, del Comune di Napoli e dell’IGIIC, International Institute for Conservation, rappresenta un’occasione unica di approfondimento per fare il punto sugli aspetti metodologici e le problematiche di conservazione dell’arte pubblica in Italia e conoscere gli esiti delle azioni di salvaguardia e valorizzazione messe in atto negli ultimi tre anni dall’Accademia e da ANM, nonché i futuri sviluppi.
Le Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli, di proprietà del Comune di Napoli e gestite dalla sua partecipata ANM Azienda Napoletana Mobilità, con un corpus organico di oltre 250 opere site specific di artisti di primo piano nel sistema dell’arte contemporanea, rappresentano uno dei più vasti interventi unitari di arte pubblica in ambito internazionale. Una collezione pubblica unitaria variegata per generazione, poetica e stile degli autori e delle correnti rappresentate, in grado di fornire un panorama completo delle tendenze e dei linguaggi dell’arte dal secondo ’900 agli ultimi decenni. Questo patrimonio pubblico, come la gran parte dell’arte contemporanea, è fragile e facilmente deperibile, richiede cure costanti e specifiche per la sua fruizione e per la trasmissione alle generazioni future, nonché strategie di educazione e divulgazione articolate, sollecitando un rapporto attivo con il pubblico eterogeneo dei suoi fruitori.
Fulcro del convegno saranno proprio quindi i venti anni di gestione delle Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli, con tutte le attività di conservazione, ricerca e didattica rivolte alla grande collezione pubblica di arte contemporanea.
Si presenteranno i risultati dei nuovi cantieri scuola e gli ultimi sviluppi della Convenzione – giunta dal 2006 ad oggi al quarto rinnovo – tra Accademia di Belle Arti di Napoli e Azienda Napoletana Mobilità, quale modello di cooperazione tra istituzioni pubbliche per la salvaguardia di un patrimonio pubblico unico nello scenario internazionale.
“Il convegno – dice Giovanna CasseseCoordinatrice scientifica per l’Accademia delle attività in Convenzione con ANM – rappresenta una ulteriore grande occasione di disseminazione dei risultati di ricerca e conoscenza sulle opere delle stazioni dell’arte, grazie anche alla presenza di relatori prestigiosi che da decenni sono impegnati in ambito nazionale sui temi dell’arte pubblica e della sua conservazione e valorizzazione. La convenzione tra Accademia e ANM è stata, e sarà, un’esperienza davvero unica e preziosa di incontro con l’arte contemporanea e di formazione per i nostri studenti per la complessità di temi e di poetiche delle oltre duecento opere di artisti diversi presenti nelle stazioni e le problematiche di conservazione paradigmatiche che esse pongono. La Convenzione rappresenta una grande occasione di didattica, Ricerca e Terza Missione per tutta l’Accademia ed un modello di best practice, che è divenuto archetipo da tempo in ambito internazionale. L’Accademia è fiera di contribuire fattivamente e in sintonia con ANM alla salvaguardia, conservazione e valorizzazione di questa raccolta unitaria di arte pubblica site specific e patrimonio identitario della città di Napoli”.
Se da un lato, per la gestione di un patrimonio artistico di tale rilevanza, ANM si è dotata nella sua struttura organizzativa di un ufficio con figure professionali interne specializzate nel settore storico-artistico –che opera in costante dialogo con uffici tecnici della metropolitana, poiché la connessione di queste opere site specific con le infrastrutture delle stazioni è strettissima – l’Accademia d’altro canto vanta un corso di Diploma Accademico di II livello in Restauro dal 2011 che rilascia contestualmente alla laurea magistrale anche il titolo abilitante di Restauratore di Beni Culturali, riconosciuto dal MiC e molte altre Scuole che possono contribuire alla conoscenza valorizzazione di questo grande patrimonio d’arte pubblica.
“Con le stazioni dell’arte si è inteso modificare sostanzialmente il concept di stazione” dichiara l’amministratore Unico di ANM Nicola Pascale “non più solo elementi del sistema di trasporto ma luoghi urbani di qualità usati da 150.000 passeggeri ogni giorno.
Le Stazioni dell’Arte sono infatti entrate a pieno titolo tra le bellezze della città di Napoli e tra i più importanti attrattori per migliaia di turisti e cittadini. La cura e la gestione di questo patrimonio ha richiesto una organizzazione aziendale dedicata, con personale ANM specializzato che in questi anni ha lavorato a stretto contatto con esperti dell’Accademia di belle arti, dando vita ad una best practice di gestione trasversale e multidisciplinare che si è concretizza nella Convenzione che oggi torniamo a rinnovare con un partner prestigioso come l’Accademia. Questa giornata di studi nazionale rappresenta per ANM anche un momento importante di confronto con le principali istituzioni impegnate nella salvaguardia dell’arte pubblica”.
La Convenzione reca pertanto alla sua base lo studio, il monitoraggio, la manutenzione programmata e il restauro delle opere e rappresenta un’esperienza culturale, formativa e gestionale innovativa nello scenario internazionale, concreto esempio di best practice e di Terza missione. Essa si propone dunque come esempio di cooperazione che valorizza sia la formazione dei giovani allievi dell’Accademia sia l’azione sinergica multidisciplinare di professionalità diverse e si offre come punto di partenza per una più ampia cooperazione istituzionale tra Amministrazione Pubblica, Enti del MUR e Enti del MiC, oggi sempre più essenziale e strategica per la salvaguardia, la trasmissione al futuro e la valorizzazione culturale di questo patrimonio pubblico della città anche nell’ottica della Convenzione di Faro.