ECOTONO, metamorfosi dei confini nell’ambito del Salone del Mobile
Dal 18 al 23 aprile 2023, all’interno della cornice del Salone del Mobile.Milano, ISIA Faenza partecipa al SaloneSatellite, fondato e curato da Marva Griffin per dare spazio ai designer under 35. L’istituto di formazione superiore faentino è presente tra le ventisette Scuole e Università del Design internazionali di questa 24° edizione con il progetto espositivo ECOTONO – metamorfosi dei confini.
Nell’ambito del tema di quest’anno, Design Schools – Universities / BUILDING THE (IM)POSSIBLE Process, Progress, Practice, l’ISIA di Faenza ha risposto alla domanda Design: DOVE VAI?, indagando l’ecotono, termine che definisce quell’ambiente di transizione tra due ecosistemi limitrofi che, in quanto “luogo di confine”, presenta una straordinaria biodiversità, complessità e ricchezza. Se è accertato che proprio in questa zona interstiziale – che favorisce scambio e condivisione – avvengono le trasformazioni più inaspettate e significative, il concetto si presta bene a diventare metafora della “scuola” come spazio di fermento e di incontro tra la sfera della formazione e il mondo del lavoro.
ECOTONO – metamorfosi dei confini pone al centro una serie di esperienze sviluppate da studentesse e studenti dei Bienni di Design del Prodotto e di Design della Comunicazione.
I progetti presentati esplorano la dimensione naturale alterata delle zone limite tra acqua e terra, mare e costa. Si guarda a tali ecosistemi riscoperti dalle geografie migratorie delle specie e dalle progressive variazioni climatiche, cercando nei tratti delle metamorfosi e delle collissioni di elementi eterogenei il dialogo della convivenza uomo-natura. Il tema dell’ecotono viene indagato in senso ampio, pervasivo, sorprendente, e nello stesso tempo razionale e utile a innescare cambiamenti positivi per la cura del territorio negli ambienti di confine, tramite comportamenti adeguati e secondo il principio del minimo sforzo. Nascono così oggetti che colonizzano, compensano, trattengono, filtrano, fanno scorrere l’acqua, arrestano il dilavamento, offrono ospitalità agli esseri viventi, riparo, cibo, ristoro per tutti.
La spiaggia, ad esempio, è intesa come nuovo inizio, approdo di speranze, ma anche luogo di frequentazione prolungata a causa dell’innalzamento delle temperature. Così un dissalatore d’acqua, diventa anche segnale apotropaico e di aggregazione sociale, macro dune e sassi con bioluminescenze un sistema multi-funzione per la convivialità notte-giorno, refrigeratori per cibi e bevande e un erogatore di acqua per animali insieme auspicano il prolungamento delle consuetudini in tali habitat. La narrazione riflette uno scenario sospeso dove la ceramica avanzata e tradizionale si esprime in oggetti dall’eredità atavica connessa ai luoghi anche attraverso lo studio materico-cromatico site specific di impasti sperimentali a base di sabbia e gres, capaci di erosioni programmate, per ritornare poi alle origini.
Progetti realizzati da:
Giorgio Francesco Calvi, Federica Cinquepalmi, Gabriele Soresi, Elena Valbonesi, Jadwiga Van de Logi. Corsi di Design dei prodotti ceramici II (Prof.ssa Sabrina Sguanci) e di Modelllistica e prototipi (Prof. Mirco Denicolò).
Michela Badiali, Helena Baesi, Alessandra Barnaba, Samuele Campana, Erika Casadio, Martina Chiffi, Anna Geremia, Benedetta Innocenti. Corsi di Progettazione (Prof. Giorgio Gurioli), di Digital fabrication (Prof. Lorenzo Paganelli) e di Processi e materiali innovativi (Prof. ssa Annalisa Natali Murri).
I contenuti audiovisivi dell’allestimento e la grafica coordinata sono stati curati da Aminata Balde, Ettore Bellini, Luna Celani, Pamela Colombi, Cecilia Colombo, Vittoria D’Ettorre, Anna Groppo, Aurora Keber, Mattia Marinelli, Ernesta Enrica Moramarco, Gloria Palmieri, Cosimo Priori, Stefano Ricci, Valentina Roberto, Russo Giovanni, Valentina Zanotti. Corsi di Video Digitale (Prof. Andrea Pedna), di Tecniche di scrittura per i media (Prof. Matteo Pini), e di Type Design (Prof. Antonio D’Elisis).