Anna Hulačová, prima mostra personale presso z2o Sara Zanin Gallery
Prosegue fino al 24 giugno 2023 la prima mostra personale dell’artista Anna Hulačová, Harvest and Survive, appena inaugurata negli spazi della galleria z2o Sara Zanin (via della Vetrina 21, Roma), a cura di Denisa Václavová.
Nel suo lavoro, la scultrice e artista ceca Anna Hulačová si è a lungo interessata alla condizione umana e al mondo naturale, alla relazione dell’uomo con il paesaggio, all’universo e alle tradizioni rappresentate nei rituali popolari e folcloristici. Il suo lavoro determina un senso di urgenza e può essere concepito come una sorta di attivismo visivo legato ai temi dell’inevitabilità della distruzione, della graduale estinzione degli organismi viventi e della responsabilità dell’uomo per le azioni che compie sul paesaggio. Gli oggetti, le sculture e i dipinti che realizza non appartengono al nostro mondo – strane creature simili a insetti con volti umani; astronauti in tuta spaziale alla ricerca di acqua e polline; esseri viventi nelle cui teste e viscere prospera un organismo completamente nuovo. È come se la vita stessa si riprendesse ciò che le era stato tolto; come se fosse il suo modo di regolare i conti con noi, seppur a cuor leggero e con senso dell’umorismo. Le figure senza volto di Anna Hulačová perdono il loro posto nel mondo originale, e quindi la loro identità. Tuttavia, esse sembrano determinate a trovare nuovi e diversi mondi a cui appartenere. Non c’è da stupirsi che il loro aspetto ci ricordi quello dell’uomo medievale, il cui bagaglio spirituale fatto di piante, montagne, foreste e cieli aperti è stato sostituito da edifici sacri come punti di partenza per comprendere noi stessi nel mezzo dell’universo. Il paesaggio è stato spinto ai margini dell’attività, non fa più parte di noi, è un oggetto di potere. Ma è in questo mondo di Anna Hulačová che gli esseri umani sono riconnessi con la natura, con qualcosa di originale e dimenticato – con il rituale della semina, il rituale della raccolta, il cerchio regolare della vita e della natura, il ritmo di un ordine fisso, i miti rianimati che devono essere raccontati ancora e ancora. Attraverso i suoi oggetti, Anna Hulačová solleva questioni di equilibrio e instabilità, distacco e vicinanza, comunità e isolamento. Questa rinascita di certe figure mitiche nascoste in un deserto scomparso può essere una storia di esseri che forse stanno aspettando da qualche parte, sperando di salvarci. Ma l’oggetto della conquista non è un mondo da qualche parte lontano, è il mondo delle nostre vite, è qui e ora, in attesa di essere liberato. Cerchiamo così di conquistare un mondo che una volta era nostro, che una volta apparteneva a noi.