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La Razza Governativa di Persano, una rarità salvata dall’estinzione

Il cavallo Persano ha origine da un incrocio tra stalloni turchi e fattrici locali per volontà di Carlo di Borbone, che agli inizi del Settecento individua i fertili terreni di Carditello come adatti al perfezionamento della pregiata razza, contraddistinta da eleganza, destrezza e velocità.

Questi cavalli devono il nome al Sito Reale di Persano (SA), dove nascono allo scopo di costruire una cavalleria reale che fosse al contempo abile nelle battaglie e fonte di alto prestigio.

 

La storia dei cavalli Persano, inevitabilmente legata alla dinastia borbonica, segue alterne vicende che portano alla chiusura delle scuderie Persano nel 1884, con conseguente vendita e dispersione della mandria.

Nel 1900 il governo decide di ricomporre quella che diventerà la “Razza Governativa di Persano”, grazie a esemplari sia di proprietà di allevatori che di Vittorio Emanuele di Savoia; la razza viene successivamente allevata per esigenze della cavalleria militare e trasferita nel 1972 a Grosseto, presso il deposito quadrupedi dell’Esercito Italiano.

 

Nel 2018 i cavalli reali di razza Persano tornano a Carditello, grazie a un accordo della Fondazione Real Sito di Carditello con il principe Alduino Ventimiglia di Monteforte, che oggi detiene il più numeroso nucleo di tale razza.

Oggi la Fondazione rilancia la tradizionale vocazione del Real Sito di Carditello, ricostruendo il legame con i cavalli reali attraverso antiche tecniche di allevamento e proponendo manifestazioni come “Cavalli & Cavalieri”, che con l’esibizione equestre del 4° Reggimento a Cavallo costituisce uno degli eventi più attesi dal pubblico.

 

Una curiosità: il simbolo dei cavalli Persano è uno dei più conosciuti al mondo grazie a Enzo Ferrari, che ne riprese la figura per il famoso marchio della sua scuderia di automobili. Prima di lui, Francesco Baracca – principale asso dell’aviazione italiana ed eroe della prima guerra mondiale – volle l’immagine del cavallino sulla fusoliera del suo aereo; fu sua madre a suggerire alla famiglia Ferrari di adottare questo simbolo come stemma!

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