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Nasce il Centro Studi di Argenta SOA: monitora l’andamento del mercato degli appalti pubblici

E’ l’edilizia uno dei settori a dare il maggiore contributo  all’incremento del PIL nel 2021. Questo quanto emerge dalle elaborazioni prodotte dal Centro Studi di Argenta SOA – società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche – nato per monitorare l’andamento del mercato degli appalti pubblici e dei settori produttivi coinvolti, con particolare riferimento al comparto delle costruzioni.

Secondo i dati preliminari comunicati oggi dall’ISTAT, il PIL italiano è aumentato nel quarto trimestre del 2021 dello 0,6% rispetto al terzo, portando al 6,5% la variazione media nello scorso anno. Tale incremento ha compensato solo parzialmente il calo dell’8,9% rilevato nel 2020. Nelle elaborazioni prodotte dal Centro Studi di Argenta SOA emerge che tra i settori di attività, secondo i dati di contabilità nazionale trimestrale, quello delle costruzioni risulta essere uno dei motori della ripresa: ha segnato infatti la crescita più sostenuta, registrando un incremento del valore aggiunto nella media dei primi tre trimestri del 2021 (ultimi dati disponibili) del 18,6% rispetto alla media del 2020, contro il +5,6% del PIL.

Se si guardano i dati di produzione, tale andamento viene confermato. Gli ultimi dati ISTAT relativi alla produzione nelle costruzioni, diffusi la settimana scorsa, hanno segnalato a novembre il quarto incremento mensile consecutivo, che ha portato l’indice sul livello più elevato da maggio 2012. Nella media del 2021 l’incremento di attività del settore edile è di quasi il 25% rispetto al 2020 quando si è avuto un calo dell’8,2% sul 2019.

“Sono numeri straordinari che rivelano la vivacità di un comparto che sta crescendo 4 volte più veloce del PIL – dichiara Giovanni Pelazzi Presidente di Argenta SOA e del Centro Studi sugli Appalti Pubblici – e che è previsto avanzare anche nel 2022 grazie non solo agli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari, in direzione di una maggiore efficienza energetica, ma anche agli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Più della metà degli investimenti previsti dal PNRR è infatti destinata al settore delle costruzioni: secondo l’ANCE sono 107 miliardi di euro rispetto ai 192 miliardi complessivi. Alcune somme sono già disponibili, dato che la prima tranche di fondi europei (24,9 miliardi) è arrivata negli scorsi mesi, e dovrà essere impiegata dando priorità a interventi per gli asili nido, le ferrovie, gli ospedali e le scuole, col fine di modernizzarli e renderli più efficienti dal punto di vista ambientale.

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