Sensibilizzazione alla sicurezza informatica, specialmente al Sud
In Italia, e secondo le statistiche specialmente al Sud c’è bisogno di più informazione per migliorare i comportamenti nell’utilizzo della Rete, auspicabile fin dall’adolescenza. Secondo l’esperto Pierguido Iezzi: “la minaccia principale è il ransomware”
Il tema Sicurezza Informatica è di grande attualità e sotto gli occhi di tutti a causa di attacchi sempre più numerosi nei confronti di singoli o di società, di istituzioni o enti, con la capacità di imperversare su tutti i canali informatici, da quelli personali come social o indirizzi email a quelli societari o istituzionali, come portali, siti internet o banche dati. Tutto questo sta scatenando paura per fruitori di internet sempre più sollecitati e sottoposti a trabocchetti con l’intento di estorcere denaro o identità falsificate da poter utilizzare per delinquere, ma anche e soprattutto problema da non sottovalutare per le società, le istituzioni pubbliche, le aziende sanitarie, le università, eccetera, ovvero tutti i casi in cui si abbia un patrimonio da tutelare, sia esso in denaro o in archivi con dati che possano avere un valore se rivenduti nel dark web.
Il problema è talmente importante che si è pensato di insegnare a non cadere nelle trappole informatiche, fin dall’adolescenza, ad esempio mettendo a punto il videogioco didattico “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, pensato appunto per avvicinare gli alunni tra gli 11 e i 13 anni ai temi della cybersecurity e per migliorare i comportamenti nell’utilizzo della Rete. Lodevole iniziativa sicuramente da diffondere nelle scuole, della Ludoteca del Registro.it, organismo che, in seno all’Istituto di informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, ha l’obiettivo di approfondire, tra i bambini e i ragazzi, le conoscenze legate al Web e la sicurezza online.