Meritocrazia Italia, l’appello al Governo: “MES e Recovery Fund condizionati alla modifica del trattato di Maastricht”
“L’Italia è un bene prezioso da tutelare contro ogni strategia”. Lo sottolinea con forza il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello, commentando l’attuale situazione di rischio dovuta alla difficile tenuta socio-economica del nostro Paese.
“L’emergenza pandemica – spiega Mauriello riferendosi alle situazioni di lockdown – sta comportando un notevole dispendio di risorse economiche straordinarie. La nuova stretta sull’esercizio di attività commerciali impone, infatti, la previsione di sussidi, ristori, ammortizzatori sociali e bonus per imprese e lavoratori, che, non potendo gravare sulle già scarse finanze del bilancio statale, vengano ora attuate mediante manovre in deficit, sfruttando la libertà dal patto di stabilità (come noto fissato al 3% del rapporto debito pubblico/PIL) straordinariamente accordata nei mesi scorsi dal Consiglio della Commissione europea. L’Italia ha finora emesso titoli pubblici nella relativa certezza che, una volta sul mercato, sarebbero stati assorbiti in larga parte dalla BCE. Ma, ove la BCE decidesse di cambiare i criteri di ripartizione dei propri acquisti, disincentivando la convenienza a emettere titoli di Stato, gli Stati membri, tra i quali l’Italia, si vedrebbero costretti ad accedere a misure di supporto come Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e Recovery Fund”.
In diverse occasioni, tra comunicati, interviste e incontri di studio, Meritocrazia Italia ha già espresso riserve nei confronti dell’utilizzo del MES, non sulla opportunità quando sulla natura del MES (vedi caso Grecia) anche per la linea di credito da 35 miliardi di euro destinata al campo della sanità “stante l’opacità delle condizionalità sottese al Trattato di Maastricht che lo ha istituito”. Per altro verso, il Recovery Fund, immaginato proprio per contrastare la crisi causata dall’evento pandemico e consentire la ripartenza, non sembra per Meritocrazia “misura in sé utile e sufficiente, non tanto perché subordinato all’elaborazione di progetti di investimento in settori prioritari come la transizione ecologica, l’innovazione, la formazione e la salute, ma soprattutto per via della dilazione nel tempo dell’erogazione”.
Meritocrazia Italia, pur consapevole del momento di oggettiva difficoltà, auspica un approccio di verità a favore del popolo italiano e invoca lungimiranza nelle opzioni politiche e attenzione per la tenuta socio-economica della scelta di accettare prestiti soggetti a condizioni imposte dai Paesi più forti finanziariamente. “Dovremo evitare – ribadisce Mauriello – che questa fase di ulteriore indebitamento conduca il nostro Paese in una crisi irreversibile che comporti poi, come effetto, l’espropriazione di tutti i nostri tesori, artistici, culturali, territoriali, infrastrutturali ecc. (proprio come è avvenuto in Grecia). Nessuno può cancellare con un’azione di sostegno economico la nostra identità nazionale”.