Dal design della materia alle opere: un laboratorio tra arte e scienze
Dal design della materia alle opere: un laboratorio tra arte e scienze
Una giornata che avvia una nuova fase di lavoro, nell’area industriale di Marcianise, nel segno della ricerca e dell’innovazione tra Arte Tecnologie Impresa e Territorio. Dopo i prototipi realizzati per il progetto Fare Luce, l’Associazione F2Lab prosegue la sua azione di connessione tra Arte e Impresa riferita alla promozione e valorizzazione dell’area industriale di Marcianise. Un’attività avviata, di concerto con l’Amministrazione Comunale di Marcianise, dal luglio 2018 con l’inaugurazione degli spazi di exNovo_Marcianise city Lab ricevuti in uso gratuito dalla Airpol.
Le collaborazioni con Airpol, in particolare in merito alla tecnologia ETE introdotta in azienda con Res Nova Die per il riciclo del polistirolo e la produzione di materiali termoplastici da riciclo di materiali e scarti industriali, e con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e con l’artista giapponese Hirotsugu Aisu, hanno visto la realizzazione dei prototipi di Fare Luce e quindi la realizzazione di lampade ispirate alla natura nell’ambito del design bioinspirato e simbolo di un territorio ricco di storia e di cultura manifatturiera ed esempio concreto di economia circolare.
“In attesa di formalizzare e avviare anche altre importanti collaborazioni e attività strategiche, con l’incontro di giovedi 25 giugno in Airpol – dice Maria D’Ambrosio, presidente dell’Associazione F2Lab e docente dell’Università Suor Orsola Benincasa – si condivide il lavoro del gruppo di docenti e laureandi e laureati della Vanvitelli per la realizzazione di una materioteca dei materiali ottenuti con l’impiego della tecnologia ETE con un primo gruppo di artisti e designer interessati al materiale e alla possibilità di utilizzarlo per mettere in produzione e realizzare opere la cui forza potrà essere simbolo e richiamo forte di un altro senso del fare impresa e del produrre bellezza”.
Per questo il lavoro è transdisciplinare, e propone di unire la ricerca scientifica e tecnologica a quella artistica; aprire l’area industriale alle feconde contaminazioni perché possa produrre anche nuova cultura d’impresa fondata su una feconda responsabilità sociale e sulla capacità di essere sistema di crescita sociale e territoriale. Per questo insieme a Mario Malinconico e Maurizio Avella (CNR), Antonio De Falco (Res Nova Die), Giovanni Stellato Katia Gentile e Alberto Tagliamacco (Airpol), Francesca Castanò, Carla Langella, Sergio Sibilio e Gabriele Pontillo con i loro studenti e laureandi/laureati (Dipartimento Architettura e Disegno Industriale – Università Vanvitelli), il lavoro per la materioteca si apre a Arnò Boueilh, Andrea Bove, Daniele Della Porta, Matteo Fraterno, Matteo Vinti, Salvatore Vitagliano, Giuseppe Zevola: un lavoro che dialoga con molte altre realtà e con molte belle menti come quelle del gruppo di Neri Oxman del MIT di Boston e le loro opere recentemente in mostra al MoMa di New York.