Confcommercio; ristorazione: serve protocollo condiviso altrimenti nessuno riaprirà
Confcommercio; ristorazione: serve protocollo condiviso altrimenti nessuno riaprirà
Di Porzio: presentiamo piano alternativo realizzato con Spallanzani di Roma
“Dopo l’utile incontro di ieri sui protocollo di sicurezza chiediamo al presidente De Luca, di cui abbiamo apprezzato la disponibilità e il buon senso, di accogliere le nostre indicazioni per semplificare e rendere effettivamente praticabili le procedure che abbiamo realizzato in un protocollo nazionale di Confcommercio realizzato insieme a un virologo dello Spallanzani di Roma”, lo ha scritto oggi in una nota alla task force Covid 19 il presidente di Fipe Confcommercio Massimo Di Porzio sottolineando che le aziende campane di questo settore rappresentano, con il proprio indotto di filiera, quasi il 50 percento del Pil della Regione.
“Data per scontata la stima e il rispetto per le eccellenze del territorio campano, esprimiamo il totale dissenso dal piano e dal prospetto di protocollo presentato dallo chef Gennaro Esposito e dal suo gruppo, in quanto in assoluta controtendenza rispetto alla necessità di semplificazione che da più parti si è evidenziata. Noi rappresentiamo tante piccole realtà che non riuscirebbero mai ad adeguarsi alle prescrizioni di quel documento, quindi ci dissociamo e lo contestiamo in toto, di concerto con le altre associazioni che vi scriveranno in queste ore”, prosegue Di Porzio che ha così sintetizzato il piano di sicurezza: distanziamento sociale di un metro, anche dei tavoli e laddove (come per esempio tra chef o pizzaioli, o tra personale di sala e clienti) non è possibile utilizzo di mascherine. Le persone che arrivano insieme o prenotano un tavolo, saranno accomodate allo stesso tavolo, senza necessità di alcuna indagine da parte dell’esercente; controllo delle temperature del personale addetto all’ingresso e procedure per la gestione di eventuali ‘non conformità’; utilizzo dei guanti laddove necessario (non per il personale i cucina, che anzi deve sanificare più spesso possibile le stesse), soprattutto per le consegne a domicilio o in fase di ricezione della merce; attività di disinfezione giornaliera da effettuare a cura dell’azienda, registrata su apposite schede del registro di autocontrollo; gestione degli approvvigionamenti tale da evitare l’assembramento dei fornitori alla stessa ora.
“Si tratta di un piano equilibrato che consentirebbe a tutti di riaprire in sicurezza evitando inutili ulteriori aggravi burocratici che danneggiano il settore. Confidiamo nel buon senso sin qui dimostrato dal presidente De Luca affinché ci convochi al più presto per la definizione del protocollo”, ha concluso Massimo di Porzio, presidente Fipe Confcommercio Campania.