Samorì, la mostra si fa in due
Samorì, la mostra si fa in due.
E’ stata inaugurata al pubblico la mostra Black Square che Nicola Samorì ha realizzato per la Fondazione Made in Cloister. L’esposizione è curata da Demetrio Paparoni. La mostra prosegue al MANN.
È un grande progetto espositivo in cui il lavoro e la ricerca dell’artista trovano la loro più naturale collocazione non soltanto all’interno del Chiostro cinquecentesco di S. Caterina, sede della Fondazione, ma anche nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Il Vesuvio come immaginario – materia della città e dell’opera d’arte; le stratificazioni temporali del tessuto urbano come fossili cangianti, uno sguardo affondato nella roccia, nel magma della trasformazione e nelle possibilità della sua rigenerazione: sono queste le icone che caratterizzano il viaggio creativo pensato da Samorì per Napoli”.
Al centro del Chiostro di Santa Caterina è collocata una scultura monumentale di cinque metri di altezza, Drummer.
Su un altro lato del chiostro sono collocati sei affreschi Infine, una sequenza di piccoli dipinti su onice che completano la mostra.
La mostra ha una seconda sezione, sino al prossimo 16 marzo, nella collezione Villa dei Papiri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In queste sale, sette sculture dell’artista entrano in dialogo con i famosi busti ed i bronzi della Villa dei Papiri di Ercolano.