Tombola Archeologica e Presepe Felix al MANN
Tombola Archeologica e Presepe Felix al MANN
Venerdì 20 dicembre, eventi diversi per unire arte e tradizione.
Le sorprese non finiscono mai: affreschi, mosaici e sculture possono diventare i protagonisti del gioco più famoso delle festività natalizie.
Appuntamento nell’Atrio alle 16 con la Tombola Archeologica Napoletana ideata dallo scrittore ed umorista partenopeo Amedeo Colella in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo: dal simpatico e popolare “panariello” verranno fuori non i soliti numeri, ma volti ed immagini dell’arte classica.
Dalla statua bronzea del “Maialino” della Villa dei Papiri (“‘o puorco”) ad uno degli splendidi “Corridori”(“‘o guaglione”), saranno tanti gli accostamenti tra arte e folclore che faranno sorridere i visitatori del Museo: con uno scopo, indovinare i numeri che possono essere collegati ai reperti, unendo, tra gioco e divertimento, la conoscenza del patrimonio archeologico alla “sapienza” (vivida, ma sempre antica) della smorfia napoletana. Tra i premi della tombola, vi saranno pubblicazioni, gadget ed abbonamenti annuali OpenMann.
Ancora una conferma, per il Natale 2019 al MANN: sempre nell’atrio del Museo, sarà in mostra lo splendido “Presepe Felix” (inaugurazione 20 dicembre, ore 12), realizzato dall’Associazione Presepistica Napoletana nell’ambito delle misure di sostegno della Regione Campania alla valorizzazione delle tradizioni locali.
In particolare, la Regione ha portato avanti il progetto perché il presepe napoletano è “tratto distintivo di conoscenze e saperi, che le comunità ritengono parte del proprio patrimonio immateriale, tanto da richiederne il riconoscimento dell’Unesco”.
Nel presepe, in esposizione al MANN, un’affascinante rappresentazione delle province campane, partendo dall’epoca dei Borbone: il percorso di questa suggestiva ricostruzione presepiale va dal territorio napoletano a quello casertano (focus sulla fabbrica della seta di San Leucio e sulla tenuta borbonica di Carditello), dal beneventano (terra del vino) all’avellinese (qui predomina il tema della Madonna Nera di Montevergine), per giungere al salernitano.