Vanity, i gioielli di Pompei e delle Cicladi
Ori e gioielli, la moda romana e quella greca a confronto. E’ Vanity la mostra che mette a confronto i gioielli di Pompei e delle isole Cicladi in Grecia. Un elegante percorso di stili e di civiltà, che trova nella vanità e nell’ostentazione della ricchezza un punto di comunione. E ci accorgiamo che la moda non è cambiata tanto.
La mostra è aperta fino al 5 agosto 2019 presso la Palestra Grande degli scavi di Pompei.
“Tutto nasce dal rapporto di collaborazione tra Pompei e l’Eforia delle Cicladi nato nel 2015 – spiega Massimo Osanna – Delos fu molto vicina a Pompei e alla Campania. Qui nel secondo e primo secolo avanti Cristo molti dalle coste campane raggiunsero l’isola cicladica che era un porto franco. Questa narrazione legata al Mediterraneo avrà un seguito alle Scuderie del Quiranale in autunno, quando sarà aperta una grande mostra sulle catastrofi vulcaniche che hanno distrutto luoghi come Pompei e Santorini”. Vanity, la mostra di gioielli di Pompei e delle Cicladi consente di vivere in modo diverso gli scavi.
La mostra degli ori è un viaggio nel gusto della società antica: i gioielli di Pompei ed Ercolano erano indossate dalle vittime e quindi sappiamo come venivano portati dalle matrone.
Gemme, collane, fibule, orecchini, anelli ed armille in oro, argento, bronzo, con inserti in materiali preziosi e semipreziosi (avorio, pietre, paste vitree, corallo, perle ecc.), provenienti da Delos e dalle altre Cicladi saranno esposti accanto a gioielli rinvenuti a Pompei, ma anche in altri siti campani (Longola, Sarno, Paestum, Oplontis, Terzigno ed Ercolano).
Il progetto espositivo ha l’obiettivo di mettere a paragone le due fiorenti aree del Mediterraneo. Delos e Pompei sono da sempre centro di scambio e punto di incontro di culture e religioni.
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