Sessant’anni senza il matematico Caccioppoli
L’8 maggio 1959 moriva Renato Caccioppoli. Fu uno dei più grandi matematici europei. Ma oggi soprattutto i più giovani sanno poco o nulla di lui.
Si laureò in matematica a ventun anni e nel 1930, a soli 26 anni era già professore ordinario. Insegnò all’università di Napoli fino alla sua morte. La matematica italiana riuscì a mantenere il passo e a volte a precorrere la matematica europea proprio grazie all’opera di Renato Caccioppoli. E ciò nonostante fosse considerato un uomo di sinistra, un marxista e l’Italia viveva isolata per colpa del regime fascista.
Aveva il gusto per lo scandalo come nel caso del gallo che egli portava al guinzaglio per via Toledo per irridere una norma che vietava di portare in giro i cani di piccola taglia. L’ironia era la sua cifra come quando a un ragazzo che gli aveva confessato di essersi innamorato dell’analisi matematica replico “è un amore non corrisposto”.
Una personalità molto complessa, diviso tra scienza e politica, un ultimo romantico. Ma la sua vita era segnata da un profondo pessimismo. Per tanti versi era un uomo cosmopolita ma in fondo molto napoletano tanto è vero che dei grandi intellettuali del suo tempo fu tra i pochi che restò nella sua città. A Caccioppoli il regista Mario Martone rese omaggio con un bel film dal titolo Morte di un matematico napoletano che gli restituì un po’ di quella fama perduta. Renato Caccioppoli si tolse la vita deluso nella politica e negli affetti. Oggi 8 maggio sono sessant’anni senza il matematico Caccioppoli. Un grande scienziato, come si direbbe oggi una grande eccellenza di Napoli.
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